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Analisi

Milan: non è più urgenza, è emergenza

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Facendo i semplici e banali conti della serva, oggi come oggi Stefano Pioli, allenatore del Milan, ha a sua disposizione un solo difensore centrale che risponde al nome di Fikayo Tomori e che a Milanello verrà probabilmente protetto come una reliquia, stando tutti bene attenti che all’inglese non venga neanche un pelo incarnito. Per il resto, defezione totale: Kjaer è disperso in misteriosi infortuni, Kalulu ne avrà fino a primavera, Thiaw non rientrerà prima dell’anno nuovo, così come Caldara e Pellegrino, anche se in questi ultimi due casi il Milan ci rimette fino ad un certo punto.

Primato

Se non è record, insomma, poco ci manca, anche se non c’è nulla da vantarsi in casa milanista e anche tirare in ballo la sfortuna come se sui rossoneri veleggiasse la nuvola di Fantozzi è corretto fino ad un certo punto. Se nell’arco di una stagione nella stessa squadra ci sono 4 lesioni ai legamenti crociati, beh, allora sì che ci si attacca alla malasorte, ma se nel medesimo gruppo si verificano 18 infortuni di natura muscolare, qui il discorso cambia ed è doveroso chiamare in causa anche responsabili dello staff atletico e porsi un interrogativo su preparazione ed allenamenti, perché quanto accade al Milan non è normale.

Soluzioni

Ad ogni modo, da qui a gennaio Pioli dovrà forzatamente fare le nozze coi fichi secchi, già sabato contro il Frosinone potrebbe debuttare il giovanissimo Simic accanto a Tomori, ma è chiaro che la coperta sia cortissima e che nel mercato di riparazione la dirigenza milanista dovrà intervenire massicciamente. Riparazione è proprio la parola giusta: al Milan serve un centravanti vero (quindi non Jovic e non un bambino di belle speranze), ed almeno un altro difensore centrale. A gennaio i difensori bravi non te li danno o comunque costano? Pazienza, in tempo di emergenza si apre la borsa e la si svuota fino all’ultimo centesimo disponibile.

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