Entra in contatto con noi

Analisi

Infortuni a raffica, ma le partite aumentano

Pubblicato

il

L’allarme lo ha lanciato indirettamente il Milan che da almeno un paio d’anni perde pedine a manciate a causa di guai fisici, quasi tutti riconducibili ad infortuni muscolari, ma è un argomento che si può estendere al resto delle squadre d’Italia e in tutta Europa. Troppi infortuni, insomma, un pericolo che coinvolge campionati e coppe, un monito che viene lanciato dalle società che, però, non contribuiscono a diminuire il numero di partite che, viceversa, aumenta sempre più, coi club ostaggi ben remunerati di un movimento che si sta ingozzando ma che prima o poi imploderà.

Impegni

Si inizia (male) già a luglio: tournée internazionali, partite fra squadre importanti e con risultati che, anziché non contare nulla, mettono addirittura in discussione la posizione di allenatori e giocatori, con la conseguenza che nessuno ci sta a perdere e che la preparazione estiva si fa serrata sin dall’inizio. Inutile dire che sono impegni super pagati. Poi iniziano i campionati: la serie A vorrebbe (a parole) tornare al formato di 18 squadre, ma alle chiacchiere e alle promesse non segue nessun fatto, le partecipanti rimangono 20, lo spettacolo poco, le gare tante, troppe, gli stop muscolari a cadenza fissa.

Ingordigia

E le coppe? Anche qui si gioca al rialzo: dentro la Conference League (che non segue praticamente nessuno), la vecchia Coppa Uefa gioca un’infinità di partite, la Coppa dei Campioni dal prossimo anno verrà allargata, più squadre, più gare, più introiti, più pubblicità, più urla nelle telecronache, più giorni occupati dal pallone internazionale. E più infortuni, ovviamente. Campionato dal lunedì al venerdì, partite di coppa a raffica, Mondiali a 48 squadre, Mondiale per Club che dura un mese, Supercoppa Italiana con semifinali e finale (sai che spasso), ma ci si stupisce degli infortuni. Amici, sarebbe oggettivamente strano il contrario.

Clicca per commentare

Devi essere loggato per postare un commento Accedi

Lascia un commento