Analisi
Il Milan ha ritrovato sé stesso e avvisa l’Inter
Se il 5-1 inflitto al Milan nel derby dello scorso 16 settembre aveva indicato l’Inter come naturale pretendente numero uno allo scudetto, dopo quello sciagurato incontro la squadra di Pioli ha sbagliato poco o niente. L’unico mezzo passo falso dei rossoneri, infatti, è stato lo 0-0 casalingo in coppa contro il Newcastle, mentre in campionato sono arrivati tre successi di fila contro Verona, Cagliari e Lazio, 9 punti su 9, 6 gol fatti e uno soltanto subìto. 15 punti su 18 in classifica, vetta condivisa proprio con l’Inter che, nonostante resti in pole position per il titolo, non è scappata via nonostante il trionfale derby.
Risorse
Il Milan nelle ultime tre partite ha mostrato una ritrovata compattezza, una voglia di rivalsa che ricorda quella dello scudetto di due anni fa e la possibilità di ruotare i calciatori senza subirne negativamente gli effetti. Contro Verona, Cagliari e Lazio, infatti, Pioli ha utilizzato chi aveva giocato di meno, sia per necessità che per scelte, ottenendo ottime risposte da Sportiello, da Florenzi, da Kjaer, da Musah, da Adli e da Okafor, autore di due reti consecutive che lasciano dormire sonni più tranquilli al tecnico milanista che, forse, ha davvero trovato un buon vice Giroud, in attesa che pure Jovic inizi a far parte della truppa.
Concretezza
Sabato pomeriggio contro la Lazio, inoltre, il Milan è sembrato più cinico rispetto alle ultime uscite, ha saputo agire con pazienza nei momenti complicati della partita, ha colpito due volte con le sue armi migliori, ovvero recupero palla, ripartenza veloce, assist di Leao e gol degli attaccanti a rimorchio, prima Pulisic e poi Okafor. Un bel Milan, solido in difesa, compatto a centrocampo, finalmente concreto davanti dove le occasioni vengono tramutate in gol evitando brutte sorprese. I rossoneri ci sono, servirà essere quasi perfetti per avere la meglio sull’Inter, ma a Pioli le imprese piacciono più delle mete facili.
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