Analisi
L’azzardo di Pioli non ha pagato, ora il Milan rimpiange i punti persi
Smaltire la delusione per la doppia sconfitta contro l’Inter e la mancata qualificazione alla finale di Coppa Campioni, nonché centrare quel benedetto quarto posto in campionato che consentirà di giocare la competizione anche il prossimo anno. Questo l’obiettivo del Milan e di Stefano Pioli all’indomani del ko europeo che ha certificato l’assenza di titoli nell’annata in corso, nonostante il percorso in coppa resti di altissimo livello dopo anni di nulla. Ma, dicevamo, ora c’è un campionato da portare a termine agganciando la quarta posizione per non far diventare la stagione deludente e improduttiva.
Passato
Del resto, se i rossoneri sono in una situazione complicata è solo per colpa sua: un mese di gennaio da suicidio sportivo, una valanga di punti persi anche e soprattutto contro squadre di medio bassa classifica che hanno penalizzato la formazione milanista. Colpa anche di alcune scelte di Pioli che in determinate partite ha deciso di cambiare dagli 8 ai 10 elementi e, nonostante i pessimi risultati, ha continuato con una rotazione completamente inefficace. Basti pensare alle gare pareggiate contro Bologna e Cremonese nelle quali il cosiddetto Milan2 si è rivelato molle, opaco ed anemico in attacco dove senza Giroud c’è il nulla.
Presente
Ora Pioli non ha più scuse, la coppa è andata in archivio e il campionato resta l’unico obiettivo stagionale. I rossoneri dovranno vincere le ultime tre partite contro Sampdoria, Juventus e Verona, sperando in risultati vantaggiosi dagli altri campi, ma per farlo il tecnico emiliano non dovrà più azzardare, tanto c’è ormai poco da perdere o da gestire: dentro i titolarissimi, sempre e comunque, in barba a stanchezza e fatica, che si spremano pure come limoni, poi ci sarà l’estate per tirare il fiato. I sostituti, del resto, non si sono rivelati all’altezza e un Milan ormai disperato non può far altro che aggrapparsi alle sue certezze.
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