Dalla crisi del Milan non riemerge neanche Pioli

“Dobbiamo alzare il nostro livello“. Una frase così irritante che i tifosi milanisti vorrebbero non ascoltare mai più da Stefano Pioli, un po’ perché non significa nulla e un po’ perché, a pensarci bene, che il Milan non si stia esprimendo ai suoi livelli consoni è evidente e l’allenatore dovrebbe spiegarne i motivi. Sarebbe come se un cuoco cucinasse quotidianamente la pasta scotta e poi ammettesse candidamente “devo togliere la pasta più al dente“. Il Milan dall’inizio del 2023 ha sempre subìto gol, ha perso 3 partite su 6, ne ha vinta una sola ed ha aumentato il ritardo dal Napoli a ben 12 punti.

Responsabilità

Pioli ha perso la squadra? Pioli non ha più soluzioni? E’ difficile dire questo da fuori, anzi, sembra assurdo che lo spogliatoio abbia improvvisamente voltato le spalle a quel tecnico che a Milanello ha compiuto una delle imprese più belle nella storia milanista, ma è palese che qualcosa sia sfuggita di mano anche a lui che non riesce più a motivare la squadra e a farla credere in sé stessa, non riesce a trovare soluzioni tattiche alternative ad un 4-2-3-1 al momento stantio, non riesce a tirar fuori il meglio dai singoli come accadeva l’anno scorso: da De Ketelaere a Origi, da Adli a Vranckx nessuno è migliorato.

Rimedi

E ora la teoria del piano inclinato rischia davvero di far rotolare la pallina così velocemente da non essere più fermata, perché non c’è solo il Napoli capolista che fugge in classifica, ma anche il quarto posto appare a rischio per quelli che sono campioni d’Italia ormai solo per definizione. Non c’è più niente che giri al Milan, i nuovi acquisti non hanno portato nulla, anzi, c’è perfino chi, come Dest, ha riportato alla mente una mediocrità che l’ambiente milanista sperava di aver affidato ad un triste passato fatto di Gustavo Gomez, Sosa, Luiz Adriano e chi più ne ha più ne metta. Che Pioli ritrovi il Milan o saranno guai seri.