Analisi
Milan: quando dal fondo si può addirittura precipitare
Inesistente ed imbarazzante. Il Milan del 2023 è questo, una squadra oscena, capace di prendere gol da chiunque, contro chiunque e in qualunque modo, ormai virtualmente fuori dalla corsa scudetto, appesa a sogni irrealizzabili in Europa, eliminato dalla Coppa Italia e col fardello del ko in Supercoppa. Una squadra disorientata, impaurita, spazzata via dal pareggio contro la Roma che ha completamente destabilizzato gli ormai ex Campioni d’Italia, maciullati da una Lazio veloce, caparbia e convinta che ha triturato i poveri resti della compagine di Pioli, anche lui ormai ridotto ad un ectoplasma in panchina.
Crisi
Il Milan saluta quasi certamente lo scudetto dopo la scoppola dell’Olimpico, ma mette a repentaglio pure il quarto posto, perché la stessa Lazio, la Roma, l’Atalanta e ovviamente l’Inter sono lì ad approfittare del nulla cosmico offerto dai rossoneri. Difficile capire i motivi di una crisi senza fine, un’analisi superficiale dice dice che la formazione milanista viene affettata come il burro ancor prima che la partita abbia inizio: pronti via e il Milan è andato sotto 2-0 contro il Lecce, contro l’Inter e contro la Lazio, ma solamente in Puglia ha avuto la capacità di reagire, anche perché gli avversari sono calati atleticamente.
Singoli
Parlare dei singoli serve? Ad umiliare l’ambiente probabilmente sì, ma è necessario fare cronaca anche in questo senso: Tatarusanu raccoglie palloni in fondo alla rete senza fare altro, Dest è la caricatura di un terzino e la sua marcatura su Marusic in occasione del 2-0 è stata pressoché comica, ci fossero delle pagelle meriterebbe un senza voto per manifesta inferiorità. E poi ancora, Kalulu non si ritrova, Brahim Diaz non serve a nulla o quasi, De Ketelaere è un pesce fuor d’acqua, Leao sembra quasi annoiato, l’unico a meritare una menzione positiva è Sandro Tonali. Il disastro del Milan è totale, altro non c’è da dire.
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