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Analisi

Errori e poca voglia: come si spiega il pari del Milan a Reggio Emilia

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Cento giorni dopo la conquista dello scudetto, il Milan tornava a giocare a Reggio Emilia contro il Sassuolo, ma il risultato è stato diametralmente opposto rispetto allo scorso 22 maggio, così come la prova dei campioni d’Italia, apparsi svogliati, a tratti irritanti e quasi mai pericolosi contro una squadra che per struttura tecnica e tattica concede sempre numerose palle gol agli avversari. Secondo pareggio in altrettante trasferte per il Milan 2022-23, dopo il record di successi esterni che la formazione di Pioli aveva inanellato fra il 2020 ed il 2022.

Singoli

Molte le note dolenti di Sassuolo-Milan per il tecnico rossonero: attaccanti serviti poco, male e mai incisivi nelle poche occasioni avute; Leao pericoloso ma impreciso, Giroud e Brahim Diaz non pervenuti, Messias come al solito si è acceso ad intermittenza, De Ketelaere il più vivo ma senza però mai concludere verso la porta di Consigli. A poco è servita la prova generosa di Pobega (alla prima da titolare col Milan), così come l’ordine di Bennacer, un regista davvero coi fiocchi come a Milanello non si vedeva da anni, forse dai tempi di Andrea Pirlo.

Errori

Anche Pioli, a dire il vero, ci ha messo un po’ del suo: accettabile la turnazione in vista del derby di sabato pomeriggio e in un periodo ancora particolare come agosto fra caldo e carichi di lavoro non assorbiti, ma la sensazione è stata che cambiare troppi elementi non abbia giovato alla truppa milanista, ma abbia invece creato confusione. Il campionato è lungo, lunghissimo, e non sarà certo un pari col Sassuolo a minare le certezze del Milan, ma appare evidente, però, che la rinuncia a troppi titolari possa comportare inciampi qua e là che alla fine rischiano di costare caro.

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