Analisi
Il Milan è tosto, ma qualcosa non funziona
Il Milan ammirato nelle prime due giornate del nuovo campionato non è apparso certamente come il migliore delle ultime due stagioni, vuoi per una condizione non ancora ottimale o forse per meccanismi non del tutto oliati soprattutto per i nuovi, ma di certo qualcosa nel gioco dei campioni d’Italia non funziona alla perfezione. E il dato che più preoccupa Pioli e la tifoseria milanista è indubbiamente la tenuta difensiva perché in sole due settimane i rossoneri hanno incassato la bellezza di 3 reti contro Udinese ed Atalanta, insomma ben lontani dalle eccezionali medie dell’anno scorso.
Spine
Il Milan è sembrato più lento ed ha pagato qualche disattenzione nei gol subìti (soprattutto con l’Udinese), oltre al filtro di centrocampo che non ha tenuto in nessuna delle partite, nella prima perché mancava Tonali, nella seconda perché lo stesso mediano bresciano ha girato a ritmi ridotti, lontano (per ovvi motivi) dalla scintillante condizione di qualche mese fa. Appare scontato, peraltro, che la dirigenza milanista debba tornare di corsa sul mercato per arrivare ad un altro centrocampista che garantisca corsa, sostanza e muscoli nella zona nevralgica del campo.
Forza
Ma dal pareggio di Bergamo il Milan non esce affatto con le ossa rotte, anzi, rinforza diverse certezze della compagine di Pioli: gli attaccanti hanno fatto poco e niente, vero, anche quando sono entrati sia Giroud che Origi, ma è altrettanto vero che i campioni d’Italia sono riusciti a mettere alle corde l’Atalanta, soprattutto nel primo tempo, dimostrando di giocare a memoria anche nei momenti meno brillanti. I rossoneri hanno rischiato di perdere la partita, eppure sono sembrati quasi sempre sul punto di vincerla, segno che il Milan difficilmente lascia agli altri palla, gioco e mentalità.
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