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Il Milan non perde un colpo: il piccolo grande uomo e i 4 scudieri

Terzo 1-0 consecutivo per i rossoneri, sintomo di una squadra solida che fa ancora un po’ fatica a chiudere le partite. Adesso però è tempo di gioire anche perchè l’Inter continua a perdere terreno.

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MAIGNAN – Inoperoso per tutta la durata del match, rischia di subire gol al 90’ in occasione dell’unica conclusione del Cagliari. Ma evidentemente la traversa di Cagliari ha ben chiaro il senso di giustizia. s.v 

CALABRIA – È molto più presente nella metà campo avversaria che nella propria, malgrado dalla sua parte Dalbert spinga molto. Al 33’ mette un bel pallone in mezzo per Brahim che rovina tutto con uno stop inguardabile. Gioca una partita gagliarda, tutta forma e sostanza, che avrebbe potuto essere sublimata con la giocata sontuosa al minuto 85’, ma la stanchezza gli annebbia la vista e alla fine scalpella l’opera d’arte di Rebic. 7

KALULU – Ringhia sulle caviglie di Joao Pedro costringendolo a rinculare. Fa della velocità la sua qualità principale, ma tempismo, forza fisica, senso della posizione sono tutte qualità che non gli mancano. Per conferma, riguardare come si mette sulla traiettoria del tiro di Joao Pedro al 75’ e salva un quasi gol. Il Milan potrebbe aver trovato in casa il centrale del futuro. 7

TOMORI – Categoria superiore, null’altro da aggiungere. Sarebbe interessante chiedere al Ct inglese cosa gli passi per la testa nel lasciare a casa un fuoriclasse assoluto come Fikayo. Imprescindibile. 7 

HERNANDEZ – Si lancia in un recupero impossibile per tutti ma non per lui, il cross seguente innesca la prima palla gol rossonera sprecata da Giroud al 6’. Risparmiato dall’arbitro che gli condona una simulazione oscena in area di rigore avversaria, svolge comunque un lavoro molto importante su Bellanova che dalla sua parte spinge parecchio. Nel finale di primo tempo riparte un paio di volte solo contro tutti, ma senza trovare la giocata vincente. È uno dei migliori del Milan e a inizio ripresa costringe Cragno al grande intervento per togliere il sinistro di Theo dall’incrocio dei pali. 7,5

BENNACER – La calamita del centrocampo rossonero: tutti i palloni vaganti, come attratti da una misteriosa energia magnetica, finiscono per accomodarsi docili tra i suoi piedi. Tenta anche fortuna nell’area di rigore avversaria al 22’ ma va a infrangersi contro la muraglia rossoblu. Nessuno però può opporsi alla magia che parte dal suo sinistro al 59’ e va ad infilarsi nell’angolino basso lasciando Cragno a guardare. 8

KESSIÈ – Consapevole di dover dare tanto più di tutti i suoi compagni di squadra, dopo tutte le incresciose vicende contrattuali degli ultimi mesi, il neo blaugrana prova a sbloccare la partita al 12’ con una sassata di destro che si stampa contro il palo a Cragno battuto. Poi fa sentire la sua presenza, specie nel finale quando c’è da difendere il risultato. 6,5

MESSIAS – Bravo a giocare di sponda sul cross di Theo al 6’ ma Giroud non ne approfitta. Il suo problema, forse acuito dalla continua esigenza di dover meritare il rinnovo di contratto, è che spesso si incaponisce a fare da solo anzichè giocare con i compagni, come accade al 20’. Quando poi prova a mettersi al servizio dei compagni, i suoi cross svolazzano di qua e di là senza trovare mai un rossonero smarcato. Al 48’ Giroud gli offre un ottimo pallone ma Messias non riesce a deviarlo in rete. Chiude la propria partita al 76’ dopo aver difeso un buon pallone e costretto al giallo Bellanova. 5,5

BRAHIM DIAZ – Pioli fiducioso continua a dargli spazio, ma il gol divorato dallo spagnolo al 13’ non trova giustificazioni: troppo ghiotta, troppo pulita, troppo nitida l’occasione che finisce sul suo piede destro a 3 metri dalla porta, il tiro che ne viene fuori è pronto per essere catalogato nella galleria degli orrori. Si smarca ottimamente al 33’ in mezzo all’area avversaria, ma quando gli arriva il pallone da Calabria il suo stop a inseguire vanifica tutto il lavoro svolto. Viene bullizzato fisicamente dai difensori sardi ma almeno ha il merito di non arrendersi provando a riprendersi i palloni che gli estirpano dai piedi. 5

LEAO – A inizio partita si fa notare solo per un paio di interessanti recuperi difensivi, non esattamente la specialità della casa. Assente ingiustificato in fase offensiva in tutto il primo tempo, prova a scuotersi con un destro a giro dal limite in avvio di ripresa ma il suo tiro finisce in curva. Esce dopo 70’ senza lasciare alcun rimpianto. 5

GIROUD – Ok che il destro non è il suo piede preferito, ma l’occasione succulenta al 6’ meritava ben altra conclusione. Bravo a costruire la prima palla gol della ripresa ma il suo cross radente in area è lisciato da Messias a un passo dalla porta. Soverchiato fisicamente da Lovato, prova comunque a rendersi utile con qualche interessante sponda bassa. 5,5

KRUNIC – Come a Napoli, Rade è il primo cambio di Pioli, insieme a Rebic. Il suo compito è quello di fare legna e fa quello che gli si chiede, stavolta senza strafare. 6

REBIC – Entra e si accorge subito quanto sia complicato reggersi in piedi con la pioggia scrosciante che si abbatte su Cagliari nella ripresa. Bravo al 77’ ma il suo cross non trova compagni liberi. Letteralmente geniale nel mettere il filtrante d’oro per Calabria al minuto 83, ma il terzino rossonero non ne approfitta. Dopo due minuti tenta anche il gol in proprio, ma Lovato si intromette e sulla linea di porta ricaccia indietro il sinistro di Ante. Questo è il Rebic che Pioli stava cercando da qualche settimana. 7

SAELEMAEKERS – È sempre la maledetta foga la compagna di viaggio di Alexis, incauto nella gestione di alcuni palloni da sgonfiare anzichè lanciare nel vuoto. Da un suo pallone perso scioccamente al 90’ riparte l’azione del Cagliari che si conclude con la traversa di Pavoletti. Prova a rifarsi nella metà campo avversaria, ma il suo tentativo di chiudere il match in pieno recupero viene deviato in angolo. 5

IBRAHIMOVIC – s.v.

PIOLI – L’aggressività iniziale del Cagliare sorprende il Milan, un po’ come successo a Napoli. Ma i rossoneri fanno in fretta a ritrovare il pallino del gioco e costruire almeno 4 nitide palle gol nei primi 20 minuti, facendo arrabbiare Pioli per la poca cattiveria sotto porta. Il gol finalmente arriva, meritatissimo, al 59’ grazie a una magia di Bennacer. Dopo il vantaggio il Milan si divora altri 3-4 gol senza riuscire a chiudere il match e al 90’ ha rischiato di rovinare tutto con la traversa colpita da Pavoletti. Sarebbe stato  gravissimo lasciare 2 punti a Cagliari dopo una partita giocata in questo modo. Che sia di monito per il futuro. 6,5

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