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Analisi

Milan o Inter? A chi va il rammarico maggiore

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Strano campionato, questo. Sembra uno di quei gran premi di motociclismo in cui chi è dietro ed ha la possibilità di sorpassare, preferisce non farlo per studiare l’avversario e non mettersi davanti dando punti di riferimento. Si assiste così a giri noiosi con tempi alti e l’inevitabile avvicinamento di chi insegue dalle retrovie. Stesso discorso per il momento attuale della serie A: il Milan arranca, l’Inter fa, se possibile, anche peggio, col risultato che dopo il derby dello scorso 5 febbraio, le due milanesi hanno ottenuto un solo successo in due, l’1-0 milanista sulla Sampdoria del 13 febbraio.

Testa

L’aspetto mentale sembra la risposta primaria al rallentamento meneghino: l’Inter al 70′ del suddetto derby aveva lo scudetto in tasca con un +7 sul Milan che potenzialmente era un +10 tenendo in considerazione il recupero dei nerazzurri contro il Bologna. La doppietta di Giroud ha completamente destabilizzato gli uomini di Simone Inzaghi, costretti a rimettersi la cintura di sicurezza e a calarsi di nuovo in una corsa che avevano pressoché in pugno. Il Milan, dal canto suo, sfruttato il momento d’euforia post derby, ha palesato ancora qualche limite e qualche vertigine d’alta quota.

Gambe

Impossibile, poi, non analizzare anche la condizione fisica, perché non va sottovalutata la storia, ad esempio, di Simone Inzaghi e dei suoi preparatori atletici: negli anni alla Lazio, infatti, le squadre del tecnico piacentino andavano in sofferenza dopo la sosta natalizia per poi riprendersi nel finale. Che anche questo stia incidendo nella pausa interista? A vedere la gara di venerdì col Genoa, in effetti, ciò non è da escludere. Il Milan, invece, sta recuperando molti dei suoi infortunati, non sembra in ritardo di condizione, quanto incapace di chiudere le partite quando è in vantaggio e in controllo totale della gara.

Derby

Inutile dire che la stracittadina di Coppa Italia potrebbe azionare altri meccanismi psicologici in grado di far pendere l’ago della bilancia dall’una o dall’altra parte, ma l’impressione è che tanto il Milan quanto l’Inter (senza escludere il Napoli, anzi) siano ad oggi squadre limitate: i rossoneri non possiedono ancora quella maturità per reggere 9-10 mesi in testa alla classifica, i nerazzurri, persi Conte e Lukaku, si erano forse illusi di aver mantenuta intatta l’intelaiatura tattica e carismatica che li aveva portati a dominare lo scorso campionato. Forse, insomma, lassù non stanno giocando a nascondersi, molto più probabilmente vorrebbero scappare ma proprio non ci riescono.

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