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Analisi

Milan rabberciato e stanco, ma è necessario cambiare marcia

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MILANO – Il Milan di Udine è stato tutt’altro che godibile, ha giocato un primo tempo lento ed insoddisfacente, ha tirato fuori carattere nella ripresa pur creando poco e niente fino agli ultimi infuocati dieci minuti quando l’Udinese ha palesato paura e stanchezza, e quando Ibrahimovic (fino a quel momento deludente) ha tirato fuori dal cilindro l’ennesimo coniglio della sua inarrivabile carriera. A Pioli, oltre a 2 punti, mancano anche tanti calciatori: si può parlare di Milan involuto, forse, ma certo è che fare la conta degli assenti ad ogni partita sarebbe complicato anche per il Paris Saint Germain.

Singoli

Al Friuli, oltre al genio dello svedese, è piaciuto un Tonali che non dovrebbe più uscire dall’undici titolare e del quale si è sentita la mancanza nel primo tempo quando Bakayoko è apparso ancora appannato. Voto oltre la sufficienza pure per Junior Messias, un altro che al momento è uno dei milanisti più in forma, mentre sottotono continuano ad essere sia Theo Hernandez che Brahim Diaz, i quali dopo essere tornati arruolabili dal Covid non hanno più trovato la tenuta atletica delle settimane precedenti, soprattutto lo spagnolo, ancora piuttosto impacciato.

Obiettivi

Da qui a Natale il Milan ha altri due appuntamenti di campionato da affrontare, ovvero la supersfida di domenica sera col Napoli ed il turno infrasettimanale di Empoli che chiuderà un 2021 che i rossoneri vorrebbero chiudere al comando della classifica di serie A, esattamente come chiusero il 2020. Ma è sempre più evidente che la caterva di infortuni che continua ad affliggere la truppa milanista condiziona gioco, rendimento e risultati della squadra di Pioli, obbligato a rimescolare le carte ogni tre giorni. Un trend che nel 2022 dovrà gioco forza cambiare.

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