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Rabbia Milan: primo tempo sontuoso, poi espulsione forzata e rigore inventato
MAIGNAN – Il Milan gioca talmente bene nel primo tempo che l’unica occasione per vedere Maignan all’opera è quando con un lancio lungo e precisissimo il portierone francese mette Leao in condizione di segnare il gol più bello del millennio. Purtroppo la traversa della porta di Oblak ha idee diverse. La prima vera parata di SuperMike arriva ad un quarto d’ora dalla fine, a testimonianza dell’ottimo lavoro svolto dai suoi compagni della difesa. Subisce la rete del pareggio su cui non può far nulla e in pieno recupero sventa una sassata di Griezmann. Decisamente strano il modo in cui subisce il rigore di Suarez, lento e centrale, che gli passa tra le gambe. 6
CALABRIA – Fino a quando il Milan gioca in parità numerica, Davide è uno di quelli che spinge di più. Poi si compatta con i compagni di reparto provando a blindare la retroguardia rossonera dagli assalti dei colchoneros. Al 53’ però sbaglia completamente la lettura di un cross e si perde Suarez alle spalle che si divora un gol praticamente fatto. 6
TOMORI – Quando al quarto d’ora si beve letteralmente Carrasco lanciato in velocità, San Siro esplode. Gioca una partita di cuore, sostanza e tanto impegno. Praticamente impeccabile. 7
ROMAGNOLI – Bravissimo al 3’ a spezzare una ripartenza pericolosa per l’assenza di Theo proiettato in avanti. Sempre attento e sicuro, come quando entra in scivolata al 25’ sbrogliando una situazione delicata. Elegante ed efficace l’anticipo in chiusura di primo tempo che strappa gli applausi al pubblico rossonero. Male però in occasione del pareggio madrileno: non contrasta adeguatamente Griezmann che infila Maignan. Una leggerezza che fa arrabbiare perfino un fin lì pacato Pioli. 5,5
HERNANDEZ – Affrontare la sua vecchia squadra evidentemente condiziona Theo che non gioca con la sua solita prepotenza atletica. Al 69’ Chakir gli sventola in faccia un giallo nella ripresa a cui Hernandez risponde con un vaffa pericolosissimo. Da quel momento si scrolla di dosso un po’ di tensione e inizia a spingere come lui sa fare, senza mai però trovare il guizzo giusto. 6
BENNACER – Ismail, che bella sorpresa. Nei primi minuti ringhia sulle caviglie degli avversari trascinando tutti i suoi compagni. Ma è l’atteggiamento che sembra diverso rispetto agli ultimi mesi: il 4 è sicuro, intraprendente, capace di lanci millimetrici di 60 metri. Non fa mai una cosa banale, lotta con il coltello in ogni angolo del campo e ripulisce un’infinità di palloni sporchi. Probabilmente la migliore partita dell’algerino da quando indossa la maglia del Milan. Quando esce lui il Milan crolla. 9
KESSIÈ – Rimedia un giallo al quarto d’ora per fermare una ripartenza del Madrid, dopo altri 15’ la sua partita finisce: viene buttato fuori dall’arbitro per un altro giallo figlio della troppa irruenza e di un’evidente mancanza di serenità mentale. Quando ripetiamo che il suo procuratore deve mettere fine allo stillicidio del rinnovo per restituire tranquillità a Franck è esattamente questo che intendiamo. 4
SAELEMAEKERS – Entra dentro il campo su suggerimento di Pioli e gli effetti si vedono. Il belga è un giocatore molto più sicuro rispetto a quello visto lo scorso anno, uno dei ragazzi del ’99 maggiormente cresciuto. Gioca in maniera eccellente in fase offensiva, replica anche nella ripresa quando Pioli gli chiede di fare il terzino. 7,5
BRAHIM DIAZ – Sempre più calato nella parte, sempre nel cuore della manovra rossonera, per di più resistente ai contrasti e abilissimo a difendere il pallone. Al 16’ ruba palla a Kondogbia e parte da solo, conclude però in maniera troppo debole e Oblak sventa. Quando il Milan resta in inferiorità numerica e c’è da battagliare, il piccolo Brahim non solo non si tira indietro ma sfodera una garra che non gli riconoscevamo. Esce stremato e claudicante al minuto 56’ con San Siro che lo omaggia. 7,5
LEAO – Non preciso al 7’ quando avrebbe l’opportunità di mandare Rebic in porta ma il suo filtrante è troppo timido. Quando però Brahim Diaz gli offre su un piatto d’argento il pallone da scagliare in fondo al sacco, Rafa non si fa pregare e infila Oblak. Dopo il rosso a Kessiè e la conseguente sostituzione di Rebic, Pioli lo porta in mezzo e al 38’, da centravanti vero, Leao regala una perla che rischia di far venire giù San Siro. Peccato che la sforbiciata paradisiaca del portoghese si schianti contro la traversa. Esce al 56’ per far spazio a Giroud. 8
REBIC – Imbeccato in maniera sontuosa da Brahim Diaz al 18’ si vede negato un gol fantastico da una specie di miracolo di Oblak. Geniale il colpo di tacco in area a liberare un compagno al 24’, ma la difesa madrilena sventa. Al momento dell’espulsione di Kessiè va decisamente fuori di testa, strattona l’arbitro e rimedia un giallo, ragion per cui Pioli preferisce toglierlo dalla mischia per evitare di giocare in 9. 6
TONALI – Non c’è riposo per Tonali. Anche oggi che era destinato alla panchina in vista dell’Atalanta, Pioli è costretto a ricorrere a Sandrino per ovviare all’espulsione di Kessiè. Straordinario in un paio di recuperi che denotano il suo stato di forma davvero eccellente. 6
GIROUD – Non ne azzecca una, non tiene una palla, non fa mai salire la squadra, non riesce a farne una giusta. Quando Bennacer al 78’ gli offre una palla comoda da scagliare in porta, il francese cincischia, incespica sul pallone tentando un improbabile tacco e tutto lo stadio lo riempie di fischi. 4
BALLO TOURÈ – Un altro che probabilmente non ha ancora capito in quale universo è stato catapultato. Sbaglia anche i palloni più semplici e conferma la sensazione già offerta nelle sue precedenti uscite. 4
FLORENZI – Rischia di segnare il gol decisivo al minuto 85’ con un destro al volo che sibila alla destra del palo di Oblak. Non contento ci riprova dopo due minuti e stavolta sfiora la traversa. 6,5
KALULU – Bravo e coraggioso ad intervenire in scivolata per anticipare un attaccante avversario lanciato pericolosamente a rete. È suo però il fallo di mano – a dir poco discutibile – che condanna il Milan al rigore in pieno recupero e ad una sconfitta immeritata. 5
PIOLI – Il Milan aggredisce subito la partita e l’Atletico capisce in fretta che a San Siro tira una brutta aria. Il primo tempo è un condensato di meraviglie, tanto che il singolo gol di vantaggio è quasi un’offesa a tanta bellezza offerta dai rossoneri. Purtroppo ci pensa Kessiè, in combutta con l’arbitro Cakir, a complicare i sogni di gloria del Milan: il rosso per doppia ammonizione dell’ivoriano lascia i rossoneri in dieci complicando i piani di Pioli. Il problema è che stavolta il tecnico rossonero, costretto probabilmente da acciacchi sparsi dei suoi migliori calciatori, non azzecca i cambi. Resta il fatto che il Milan perde una partita per un’espulsione forzata e un rigore inventato. Sarà il caso di ricordare all’Uefa che il Milan ha vinto 7 Champions League e merita rispetto. 6
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