Pagelle
Strazio Milan a Roma, ma il colpo di grazia arriva da Orsato
DONNARUMMA – Gli urlacci di Gigio in direzione dei suoi compagni di squadra dormienti in occasione del fulmineo gol di Correa si sentono fin fuori l’Olimpico. Al 4’ minuto poi Donnarumma è protagonista positivo di un autentico miracolo su Immobile. Ad inizio ripresa incassa il raddoppio di Correa a cui però nega la tripletta al 56’. Nel finale è costretto a chinarsi per la terza volta, ma malgrado le tante chiacchiere sul suo contratto, Gigio è l’unico che si salva tra i rossoneri. 6,5
CALABRIA – Resta solo, causa narcolessia dei suoi compagni di reparto, ad affrontare Correa in occasione del vantaggio biancoceleste. È uno dei pochi che lotta con il coltello tra i denti fino a quando Pioli non lo richiama in panchina. 6
KJAER – Il dormitone del danese, in coppia con il sodale Tomori, che apre le porte a Correa per il vantaggio laziale, non ha giustificazione alcuna. Poi sbroglia la matassa un paio di volte ma la frittata ormai è fatta. 5
TOMORI – Vedi Kjaer, con l’aggravante di un’altra giocata a rischio rigore dopo pochi minuti di gioco. Ad inizio ripresa Correa lo beffa in occasione del discusso gol del raddoppio laziale. Una delle poche cose buone fatte dall’inglese è una zuccata su calcio d’angolo che impegna Reina. Nel finale anche Immobile si fa beffe di Fikayo, per fortuna del Milan il suo destro si stampa sul palo a Donnarumma battuto. 4,5
HERNANDEZ – Riassunto dell’inizio shock di Hernandez. Minuto 12: qualcuno insegni a Theo le regole base del buon difensore: quando si colpisce di testa in area, è obbligatorio spazzare fuori, non metterla al centro e regalare assist preziosi agli avversari. Minuto 13: palla persa malamente e occasione gol regalata agli avversari. Minuto 23: cincischiata regala e pallone generoso per Milinkovic fortunatamente non sfruttato. Poi quando riparte nella metà campo avversaria riesce a fare danni, come la sua prepotente percussione centrale che costringe Acerbi al giallo. Purtroppo per Pioli la pericolosità offensiva del mancino rossonero si esaurisce qui. 4,5
KESSIÈ – Al complicato avvio del Milan contribuisce anche il Presidente che perde un pallone sanguinoso al 10’ che per poco non apre il contropiede alla Lazio. Poi prova a tenere compatta una squadra macchinosa e sfilacciata e ci riesce solo parzialmente. Alla fine solo la traversa gli nega la gioia del gol. 6
BENNACER – Inzaghi scherma l’algerino con un gran lavoro di Luis Alberto e la manovra rossonera non prende mai vita. Ismail è bravo a recuperare qualche pallone ma poi gli manca sempre la lucidità necessaria anche per i passaggi più banali. A metà ripresa Pioli lo sostituisce. 5
SAELEMAEKERS – Geniale la giocata che mette Calhanoglu solo davanti a Reina alla mezz’ora, peccato che il turco abbia le polveri bagnate. Per impegno e partecipazione è sicuramente il migliore del Milan, ma la conclusione troppo morbida al 35’ è difficilmente comprensibile. Per ben due volte, a cavallo tra primo e secondo tempo, ha ancora la palla giusta davanti alla porta avversaria, ma in entrambi i casi, anzichè tirare, tenta il passaggio e rovina tutto. 7 per l’impegno, 4 per la concretezza, il voto finale è la media matematica. 5,5
CALHANOGLU – Ustiona i guanti di Reina dopo appena 30 secondi di gioco al culmine di una ripartenza eccellente in coppia con Mandzukic, peccato che sul capovolgimento di fronte la Lazio passi subito in vantaggio. Il gol che Hakan si divora letteralmente alla mezz’ora non merita attenuanti, da quella posizione si deve segnare, senza se e senza ma, non scaraventare verso la porta avversaria quegli stracci bagnati. Al 52’ è protagonista involontario del raddoppio laziale di Correa: viene scalciato in maniera evidente e sul proseguimento dell’azione Correa insacca. Il Var richiama correttamente Orsato che ancora una volta nega l’evidenza e castiga il Milan. 5
REBIC – Mister concretezza stavolta non resta negli spogliatoi. Gigioneggia, fa colpi di tacco inutili e pericolosi, non va incontro ai compagni e soprattutto non vede Theo da servire sulla sinistra alla mezz’ora alla fine di una buona azione corale rossonera. Ad inizio ripresa non è preciso in almeno un paio di occasioni, mancando quel famoso ultimo passaggio. È una di quelle giornate in cui il croato non ne azzecca neanche mezza, purtroppo per il Milan. 3
MANDZUKIC – Torna titolare in serie ben 751 giorni dopo la sua ultima volta e si fa notare con un bel colpo di tacco per Calhanoglu in avvio e con un paio di spizzate nell’area di rigore avversaria. Al 20’ gli carambola su un braccio-spalla una palla a pochi centimetri dalla porta, vanificando un’ottima opportunità. In chiusura di primo tempo ha un’ottima occasione per pareggiare, ma il suo tiro molliccio e centrale fa il solletico a Reina. 4,5
LEAO – Pioli gliene grida di tutti i colori per scuoterlo, ma non c’è verso, il portoghese sembra un ectoplasma. 4
BRAHIM DIAZ – Come molti dei suoi compagni di squadra non riesce mai a fare la giocata giusta. 5
DALOT – Ci mette almeno impegno e corsa. 6
TONALI – Si alza dalla panchina quasi a sospresa e al minuto 84’ sfiora il gol che potrebbe riaprire la partita. Un segno di vita per l’ex bresciano. 6,5
ROMAGNOLI – s.v.
PIOLI – Il fatto che l’allenatore rossoneri punti tutte le sue fiches su un giocatore che torna titolare in serie A dopo quasi due anni e mezzo dalla sua ultima volta non sembra una notizia rassicurante per i tifosi milanisti. E l’inizio terrificante del match conferma certe sciagurate sensazioni. Malgrado il gol subito in avvio e il raddoppio laziale vanificato da un offside millimetrico, il Milan gioca e costruisce. Ma perchè i calciatori di rossoneri tirano tutti con tale ossequiosa benevolenza nei confronti dell’ex Reina? Prima Calhanoglu, poi Rebic, quindi Saelemaekers e infine Mandzukic, capaci di rovinare tutto ad un passo dalla segnatura. Nella ripresa il Milan è vittima delle proprie paure e degli errori arbitrali, ma se è vero che nell’era dei tre punti mai nessuna squadra campione d’inverno è finita oltre le prime quattro posizioni, la dirigenza rossonera farà bene ad interrogarsi sul futuro della guida tecnica rossonera. 4,5
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