Analisi
Il Milan inizia ad interrogarsi su Leao
MILANO – L’astinenza dal gol di Rafael Leao prosegue e l’attaccante portoghese non segna dallo scorso 9 gennaio contro il disastrato Torino di Giampaolo, per cui ad essere pignoli l’ultima rete “vera” di Leao è ancora più datata, 3 gennaio a Benevento. Ma, al di là dei gol (che pure per una punta non dovrebbero essere un dettaglio), a preoccupare maggiormente sono le prestazioni del lusitano che è sempre abulico, a tratti svogliato e a conti fatti inoffensivo. Contro il Napoli, ad esempio, Leao si è pure sbattuto più del solito ma, riguardando la partita, a parte un paio di conclusioni e uno scatto in profondità ad inizio gara, dell’ex Lille si ricorda poco o nulla.
Posizione
Che Leao non sia un centravanti è ormai chiaro anche a chi di pallone non capisce niente, così come è palese che Pioli sia stato costretto a schierarlo da prima punta solo per le assenze di Ibrahimovic e di Mandzukic e perché Rebic ha più o meno il suo stesso difetto, ovvero non possiede quell’istinto da killer dell’area di rigore che non si può né insegnare e né imparare, o fa parte del DNA di un calciatore o niente, Inzaghi docet. Ma oltre allo schieramento tattico, di Rafael Leao stupisce in negativo anche la poca propensione a macinare chilometri palla al piede sulla fascia e a far valere quelle qualità di velocista, podista e uomo dribbling che sarebbero utilissime a questo Milan.
Futuro
I rossoneri credono tanto nel portoghese, hanno investito soldi e stima nei suoi confronti, sono disposti ad attendere ancora e non hanno intenzione di metterlo da parte, di prestarlo in giro per l’Italia o addirittura di venderlo, ma è evidente che dalla società all’allenatore, passando per gli stessi compagni di squadra, ci si aspetti che Leao cambi marcia, ritmo e, soprattutto, atteggiamento. Sia contro l’Udinese e sia a Manchester (al di là del calcio d’angolo guadagnato da cui è poi scaturito il gol di Kjaer), il lusitano ha prodotto zero in fase offensiva, col Napoli appena meglio ma nulla che si possa minimamente avvicinare ad una prestazione accettabile. Così non va e il momento di cambiare è ora.
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