Analisi
Che il caso Locatelli serva di lezione al Milan
“Manuel Locatelli non tornerà al Milan“. Parole e musica di Stefano Castelnuovo, agente del centrocampista, passato proprio dal club milanista al Sassuolo nell’estate del 2018 e a tutt’oggi rimpianto dai tifosi rossoneri e, forse, anche dalla stessa società che si sta rendendo conto del valore del calciatore e che, stando a quanto filtrato negli ultimi giorni, ne avrebbe riparlato con il Sassuolo per capire le possibilità di intavolare una nuova trattativa a giugno, ipotesi poi smentita dal procuratore di Locatelli che ha invece aperto ad un passaggio del giocatore alla Juventus la prossima estate.
Stizza
Difficile capire se la chiusura verso il grande ex sia arrivata dal Milan o dallo stesso centrocampista, forse scottato ed ancora deluso dal trattamento ricevuto dal club che lo aveva cresciuto, svezzato e lanciato, salvo poi privarsene a costi non elevatissimi preferendo puntare su altri elementi. Di certo quello fra Locatelli e il Milan sembra davvero un capitolo chiuso e la frase dell’agente “Manuel vuole fare altre esperienze” la dice lunga sul punto e a capo messo da un calciatore evidentemente un po’ rancoroso nei confronti di chi si è sbarazzato di lui senza tanti complimenti.
Insegnamento
Detto che l’ultima annata di Locatelli a Milano era stata tutt’altro che esaltante con appena 21 presenze racimolate, poche delle quali da titolare, senza gol e senza guizzi particolari, l’impressione è che a Milanello avrebbero potuto e dovuto aspettare almeno un’altra stagione per un classe ’98 che nell’estate della cessione aveva appena 20 anni e tanti margini di crescita. Basti pensare a quanto oggi un centrocampista con qualità e muscoli come Locatelli sarebbe servito a Pioli e quanto sarebbe potuto maturare nella splendida esperienza del tecnico parmense sulla panchina rossonera.
Futuro
Ma ormai è inutile piangere sul latte versato, però la leggerezza commessa nei confronti di Locatelli può servire da lezione alla dirigenza milanista per il futuro e per valutazioni diverse soprattutto nei confronti di quei gioielli del settore giovanile che possono rappresentare un valore inestimabile per una società alla ricerca del ritorno a grandi livelli pur con l’occhio sempre vigile sui conti. Anche perché oggi Locatelli può valere 30, forse 40 milioni, vale a dire più del doppio di quanto il Milan lo vendette al Sassuolo meno di tre anni fa, con quei 12 milioni più bonus che ora sanno tanto di epocale autobeffa.
stefano peroni
14 Gennaio 2021 at 12:34
Quello che non si è mai capito è perchè privarsene del tutto. Si sarebbe potuto valutare un diritto di riscatto, un opzione, niente… ci si è voluti sbarazzare di lui (a prezzo di svendita) come fosse un giocatore a fine carriera pur sapendo che il potenziale c’era e poteva sbocciare da un momento all’altro.
Paolo
16 Gennaio 2021 at 06:25
Errare è umano ma perseverare è diabolico…non è la prima volta che il Milan commette questi errori, basti pensare a Patrick Vierà e ad Aubemayang…e sono i primi che mi vengono in mente.