Pagelle
Anche in 10 il Milan sa solo vincere: è il successo di 5 rossoneri
DONNARUMMA – Sollecitato subito dopo l’espulsione di Tonali da Letizia che chiama Gigio al grande intervento al 37’. La sensazione di sicurezza che trasferisce ai compagni vale sempre almeno un voto in più. Strepitoso al 69’ quando scivola a terra in un millesimo di secondo per stoppare una stilettata di Lapadula. A consegnargli un meritatissimo 8 in pagella anche una quantità industriale di uscite alte e basse. 8
CALABRIA – Non precisissimo in avvio. Sbaglia un paio di appoggi e nel complesso gioca un po’ troppo timido. Nella ripresa diventa più intraprendente e si propone con maggiore frequenza per far salire la squadra. Esce precauzionalmente al minuto 81’ dopo una botta in testa. 6
KJAER – La sua presenza lì dietro si vede e si sente, ma anche davanti fa sentire il suo peso. Al 40’ è addirittura troppo altruista quando gli spiove un pallone pulito in area di rigore avversaria e anzichè concludere verso la porta avversaria tenta un improbabile torre al centro. Esce a 10 minuti dalla fine dopo aver svolto a pieno il suo compito. Tornato il danese, ecco il clean sheet. 7
ROMAGNOLI – Di testa è una sentenza, le prende tutte lui. Bravissimo in anticipo su Lapadula al 31’, tenta anche il gol con una rovesciata complicata in chiusura di primo tempo. Nel secondo tempo mura Lapadula in più di una circostanza, quando il centravanti giallorosso riesce a superarlo, al 69’, ci pensa Gigione a chiudere la porta. 7
DALOT – L’impegno è arduo per il giovane portoghese: non far rimpiangere uno dei giocatori più forti del Milan attuale, Theo Hernandez, e alzare l’asticella rispetto all’ultima partita giocata – maluccio – da titolare, la trasferta contro il Genoa. Pioli lo richiama subito per una disattenzione evidente nel non salire insieme a tutta la linea di difesa. Nella ripresa rimedia un giallo per fermare una ripartenza giallorossa, per il resto tanto lavoro dietro e mai una scorribanda offensiva degna di nota. 5,5
KESSIÈ – Al rientro dopo il turno di squalifica scontato contro la Lazio, il caterpillar rossonero timbra subito il cartellino dal dischetto portando in vantaggio il Milan. Superlativo in mezzo al campo ma non solo in fase di interdizione. Al 76’ mette in moto Leao che però sciupa l’opportunità, quindi sfiora anche il gol al minuto 84’ quando un suo destro preciso bacia prima un palo e poi l’altro. Al Milan farebbero bene a clonarlo vista la sua importanza in mezzo al campo, a maggior ragione considerando il valore complessivo dei suoi compagni di reparto. 8
TONALI – In avvio sbaglia un cross facile e un passaggio in uscita che provoca una ripartenza pericolosa del Benevento. Il frittatone però lo fa alla mezz’ora quando prima perde un pallone in maniera sciocca, poi abbatte l’avversario meritando un rosso sanguinoso che inguaia e non poco la squadra di Pioli. 4
BRAHIM DIAZ – Subito intraprendente lo spagnolo che dopo 3 minuti sfiora l’incrocio dei pali con una sassata di destro. Purtroppo per lui, ci pensa Tonali a mettere fine alla sua partita, costringendo Pioli ad inserire un altro centrocampista in mezzo al posto dell’ex Real. 6
CALHANOGLU – Alla presenza numero 150 con la maglia del Milan in tutte le competizioni, Hakan si conferma il giocatore rossonero che ha preso parte a più gol in gare ufficiali: ben 31, 15 reti e 16 assist. Il match di Benevento però è complicato, con qualche errore di troppo, non proprio da Hakan. Il magico piede del turco si vede al 72’ quando scaraventa un gran destro alle spalle di Montipò, salvato solo dal palo, l’ennesimo di questa stagione per il fantasista rossonero. 6
REBIC – Tocca il primo pallone dopo 13 minuti, ma è un tocco magico che vale un rigore, quello del vantaggio milanista. Dopo il rosso a Tonali, Pioli rimescola la squadra e piazza il croato di nuovo al centro dell’attacco. Senza grossi risultati, a dir la verità. Troppo solo al 45’ quando parte nella metà campo avversaria ma non trova alcun tipo di assistenza. Nella ripresa chiede il cambio e Pioli lo accontenta. 6
LEAO – Innescato al 9’, Leao ciabatta fuori, per giunta da posizione di offside. A chi insiste sul fatto che Leao possa fare la punta centrale, invito a riguardare il “non movimento” al 19′ su invito centrale di Calhanoglu. E infatti, dopo l’espulsione di Tonali, Pioli lo piazza largo a destra nel 4-4-1, con Rebic lasciato solo a fare l’attaccante in mezzo. Ma proprio quando la sostituzione sembra l’unica soluzione possibile per rinvigorire il Milan smozzicato con un uomo in meno, ecco il colpo di genio del peggiore in campo fino a quel momento. Una magia assoluta da fuoriclasse assoluto. Provate a pensare cosa potrebbe diventare Leao con un pizzico di continuità in più. Benedetto ragazzo, perchè però al 76’ non cerchi il gol a tre metri dalla porta, anzichè un improbabile rimorchio a centro area? 7
KRUNIC – Spiace infierire ancora sul bosniaco, ma ogni volta che viene chiamato in causa, conferma la sua inadeguatezza. Stavolta abbatte Caprari regalando un rigore al Benevento, poi sprecato dal giallorosso. 5
CASTILLEJO – Appena entrato sbaglia un passaggio semplice che offre una ripartenza pericolosa al Benevento e costringe Dalot ad immolarsi. Per il resto tanto lavoro sporco e lotta in mezzo al campo. 5,5
CONTI – Bravissimo al 90’ quando con un intervento in scivolata salva un gol quasi fatto. Una giocata che potrebbe restituire al terzino rossonero quella fiducia forse smarrita dopo i tanti infortuni. 6,5
KALULU – s.v.
PIOLI – La partita si mette subito bene con il vantaggio di Kessiè su rigore, ma poi ci pensa Tonali a complicare le cose rimediando un rosso sciocco. Pioli butta dentro Krunic che lo ripaga regalando il rigore al Benevento che Caprari spreca malamente. L’allenatore del Milan è probabilmente tra le poche persone che ricorderanno il 2020 come uno degli anni più gratificanti della propria vita. L’obiettivo di giornata, iniziare bene il nuovo anno per dare continuità allo straordinario lavoro svolto negli ultimi 12 mesi. può considerarsi raggiunto. Solo un dato relativo al rendimento in trasferta in questo campionato: 7 vittorie e 1 pareggio. Non occorre aggiungere altro. 7
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