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Poker d’assi: un grande Milan sbanca anche il San Paolo
DONNARUMMA – Grande intervento su tiro di Mertens dal limite al 26’, giusto per cominciare. Sul seguente corner si innesca una sfilza di occasione del Napoli, compresa una traversa a porta praticamente vuota di Di Lorenzo, che però si conclude con un nulla di fatto. Bravo in chiusura di primo tempo a stoppare Mertens arrivato a pochi metri dalla sua porta. È incolpevole sul gol incassato dal belga, ma rischia grosso al 77’ quando esce su calcio d’angolo senza trovare il pallone. Nel finale sbroglia un paio di matasse, contribuendo al meritatissimo successo milanista. 7
CALABRIA – Riceve la preziosa assistenza di Saelemaekers per fermare Insigne, si fa però cogliere impreparato al 42’ quando un lancio lungo lo scavalca, liberando Mertens solo davanti a Donnarumma. Sciocca l’ammonizione rimediata a inizio ripresa per aver allontanato un pallone e aver perso 2 secondi. Nel complesso una prova solida ed efficace ad annullare l’uomo più pericoloso del Napoli, Insigne. 6,5
KJAER – Si immola al 4’ per salvare una situazione complicata, facendosi male all’adduttore e procurando i sudori freddi a mister Bonera. Dopo un iniziale riscaldamento di Gabbia, Kjaer resta in campo e rischia di portare in vantaggio i rossoneri al 10’, purtroppo il suo tocco sotto misura in area si impenna sopra la traversa. Mantiene la leadership assoluta della difesa rossonera non sbagliando un colpo. 7,5
ROMAGNOLI – Manca il tempo dell’anticipo su Politano al 4’, una leggerezza che costringe Kjaer all’intervento alla disperata. La leggerezza iniziale scuote il capitano rossonero che da quel momento alza il livello di attenzione. Preziosa una chiusura sul mancino velenoso di Politano al 52’, ma al 63’ va troppo morbido su Mertens che lo supera e trafigge Donnarumma. Nel finale fa a sportellate con Petagna. Non una prestazione brillantissima ma qualche segnale di ripresa c’è. 6
HERNANDEZ – La presenza rassicurante di Rebic lì davanti lo aiuta evidentemente molto ed infatti il franco-spagnolo spinge e si propone con ben altra intensità rispetto a quella vista nelle precedenti settimane. È dal suo sinistro educato che parte il cross al bacio tramutato da Magic Ibra nel gol del vantaggio milanista. La giocata decisiva di Theo però è forse la scorribanda imperiosa al 64’ che Bakayoko è costretto a fermare con un fallo netto meritandosi il secondo giallo. Da quel momento per l’ex Real Madrid è un crescendo rossiniano di intensità, cattiveria, efficacia anche in fase difensiva. Dopo qualche settimana di comprensibile appannamento, la furia rossonera è tornata. 8,5
KESSIÈ – Superlativo il lancio di 40 metri con cui apre a Saelemaekers un varco invitante, ma il belga sparacchia alle stelle anzichè servire Ibra solo in area. Taglia, cuce, smista, contrasta, come al solito lavoro per 4 in mezzo al campo. In chiusura di primo tempo Franck scippa letteralmente un pallone al dormiente Fabian Ruiz ma Valeri ferma tutto per un fallo inesistente, con l’ivoriano che avrebbe potuto lanciare comodamente Ibra solo in area. È lui però che perde il sanguinoso pallone da cui nasce il gol di Mertens che rimette in partita il Napoli. Nel finale si accascia al suolo spaventando tutti, ma alla fine si rialza e conclude la partita. Sarebbe l’ennesima partita da 8, ma un voto in meno per l’errore è inevitabile. 7
BENNACER – Mertens lavora duro per schermarlo ed impedire ai rossoneri di raggiungere il metronomo del Milan. Bonera gli chiede di giocare facile e l’algerino prova ad eseguire, ma è da una sua palla persa che nasce la prima vera occasione del Napoli al 26’. La seconda, frutto di una scivolata, è forse meno grave, ma la soglia di attenzione di Ismail deve crescere. La ripresa però vede un Bennacer più attento, ma al minuto 89 un altro errore a centrocampo rischia di vanificare tutto il lavoro svolto. Si fa perdonare con il filtrante per Hauge da cui nasce la terza marcatura milanista. Bene, ma non benissimo. 6,5
SAELEMAEKERS – Ibra lo imbecca al 3’ ma il passaggio è forte e difficile da controllare. Peccato perchè Alexis si sarebbe trovato ad un passo da Meret. Poi sciupa un paio di buone opportunità, fino a quando al 16’ Bakayoko non prova ad eliminarlo fisicamente con un intervento durissimo. Tanto lavoro, spesso sporco, ma anche qualche ingenuità di troppo. 6
CALHANOGLU – Scalda le mani di Meret con una sassata dal limite al 9’, ma la giocata più importante del turco è un salvataggio alla disperata al minuto 33 dopo aver battuto – male – l’ennesimo calcio d’angolo. Ottima e geniale l’apertura al 55’ per Rebic che poi serve l’assist vincente per il raddoppio rossonero. Due buone giocate che valgono al turco la sufficienza piena, ma lo stato di forma non è ancora al massimo: l’eccellente Hakan visto fino a qualche settimana fa era un’altra cosa. 6,5
REBIC – Il suggerimento che riceve da Ibra al 7’ è perfetto, non altrettanto il sinistro al volo del croato. Gioca una partita complicata, spesso in ombra, poi al 55’ si accende e illumina il San Paolo con un assist al bacio per il secondo gol del capocannoniere del campionato. L’ex Fiorentina e Verona è però ancora arrugginito e lo dimostra quando poco dopo si ritrova sul piede la palla giusta a un metro dalla porta, ma cincischia e non la scaraventa in rete con la dovuta cattiveria. Esce stremato e lascia il posto al norvegese Hauge. 6,5
IBRAHIMOVIC – Inizio da uomo assist, prima su Saelemaekers, poi dalla trequarti per Rebic, ma entrambi i compagni non ne approfittano. E allora, come spesso accade, Zlatan decide di fare da solo e al 19’ sale al quarto piano per incornare dal limite dell’area di rigore un pallone alle spalle di Meret. Per lo svedese però un gol è troppo poco, così alla prima palla buona, arrivata stavolta da Rebic, Ibrahimovic colpisce di ginocchio e infila Meret per la seconda volta. Esce per un risentimento muscolare a un quarto d’ora dalla fine, turbando la serenità del mondo Milan. 9
HAUGE – Subentra a Rebic e si rivela subito decisivo. Al 90’ serve un bel pallone a Colombo che sciupa l’opportunità; due minuti dopo, servito con il contagiri da Bennacer, fa tutto da solo e sigilla la partita. Un bel giocatorino su cui poter fare ampio affidamento per il futuro. 7
CASTILLEJO – Nel momento in cui il Milan deve tenere palla, la tecnica di Castillejo si rivela preziosa. Troppa irruenza da parte dello spagnolo che Valeri punisce con un giallo. 6,5
COLOMBO – Troppo giovane e acerbo per poter incidere a questi livelli. Nulla contro il ragazzino, ma lì davanti il Milan ha bisogno di un vice-Ibra di ben altra caratura. Per conferma, osservare con attenzione la poca cattiveria di Colombo nel concludere a rete il pallone che avrebbe potuto chiudere il match al 90’. 6
KRUNIC – s.v.
BONERA – A Napoli per il battesimo del fuoco: al San Paolo Daniele Bonera era presente in campo in occasione dell’ultima vittoria rossonera contro gli azzurri partenopei. Ci torna in panchina e il Milan torna al successo dopo 10 anni. Una grande dimostrazione di solidità e compattezza offerta dai rossoneri, anche senza la guida tecnica in campo di mister Pioli. Superlativi Ibra, Theo, Kjaer e Kessiè. 6,5
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