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Milan irresistibile: la Samp si inchina ai Fab Four rossoneri. E intanto Gigio…

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DONNARUMMA – Dopo un primo tempo da spettatore non pagante, anche il neo capitano rossonero diventa protagonista con due interventi da applausi su Quagliarella. Ma per il portierone rossonero non è abbastanza e quindi, appena Kjaer commette un inutile fallo da rigore su Bertolacci, va subito a rincuorare il compagno: «Ci penso io». Detto, fatto. Alla fine si inchina al gol blucerchiato, ma assolutamente incolpevole. Ora è solo il momento di mettere la firma su quel prezioso ed attesissimo rinnovo di contratto. Nessuna sorpresa: Gigio era, è e resterà rossonero. 8 

CALABRIA – Subito in avvio di partita si ritrova il pallone sul destro dopo una respinta corta di Falcone, tenta anche il gol ma la sua conclusione è troppo centrale. Poi viene calpestato in area di rigore avversaria, ma il Milan non è la Roma e il rigore nettissimo non arriva. 6 

KJAER – Nel primo tempo si preoccupa semplicemente di fare da balia al giovane compagno di reparto. Non è chiamato a grandi chiusure, però a partita praticamente già in ghiaccio abbatte in area Bertolacci senza alcuna apparente ragione e regala il rigore alla Samp ed una nuova chance a Donnarumma per fare il fenomeno. 6 

GABBIA – Bravo negli anticipi, di testa e di piede, su Quagliarella che gravita nella sua zona. Al 31’ tenta anche una conclusione di sinistro dalla lunga distanza, ma il pallone si perde al lato. All’alba della ripresa si lascia irretire dal vecchio Quagliarella e lo abbatte, per fortuna del Milan, a 10 cm dall’area di rigore. Altrimenti sarebbe stato un penalty del tutto regalato. Un errore di ingenuità che può essere perdonato 6,5. 

HERNANDEZ – Innescato da Rebic si ritrova solo di fronte al giovane portiere avversario, ma si lascia ipnotizzare e gli tira addosso. All’ex Real dovrebbero però impedire di scendere in campo con il motorino, perchè le sue discese travolgenti, con gli avversari che provano disperatamente a stargli dietro, dovrebbero essere vietate dal regolamento. Nella ripresa abbassa il numero di giri e la difesa blucerchiata comincia a respirare. 7 

KESSIÈ – Stranamente leggero in mezzo al campo, forse rassicurato dall’inconsistenza doriana dei primi minuti, lascia qualche spazio di troppo ai centrocampisti avversari. Alla fine comunque l’ivoriano porta a casa la pagnotta e al 69’ tenta anche la via della rete, ma il suo sinistro viene deviato da Falcone. 6,5 

BENNACER – Efficace, preciso, duro, ormai l’algerino è diventato imprescindibile per il Milan. Tutti i palloni passano dai suoi piedi e ne esce quasi sempre qualcosa di eccellente. 6,5 

SAELEMAEKERS – Rischia un fallo da rigore al 18’ per un’entrata in scivolata in ritardo su Jankto, per fortuna del belga l’arbitro Pasqua e gli assistenti al Var sono girati dall’altra parte. Al 36’ spreca malamente una cavalcata trionfale di Theo che gli offre un bonbon solo da scaraventare in rete, ma il giovanotto milanista spedisce il pallone fuori da Marassi. Nella ripresa si propone con continuità in avanti, fino a quando Calabria non si fa male e Pioli lo spedisce sulla linea dei difensori. Utilissimo senza ombra di dubbio in diverse zone del campo, ma il giovanotto ex-Anderlecht deve ancora crescere parecchio. 6

CALHANOGLU – Ottima la giocata per Rebic al 10’, ulteriore dimostrazione dello stratosferico momento di forma del turco. Gravita tra le linee doriane creando continui grattacapi alla difesa di Ranieri. Dopo il bellissimo gol su punizione contro l’Atalanta, Hakan sembra essersi sbloccato: contro la Samp ci riprova da fermo e sfiora l’incrocio del pali, dando a tutti l’illusione del gol. Nella ripresa, complici gli spazi ampi lasciati dalla difesa doriana, sale in cattedra, prima segna il secondo gol del Milan su assist di Ibra, poi restituisce il favore per il 3-0 rossonero. 7,5 

REBIC – L’azione che porta al vantaggio di Ibra è deliziosa: il croato è sempre più decisivo per questa squadra, sia da realizzatore che da uomo assist. Immaginifico l’assist a Theo in mezzo ad una selva di gambe al minuto 8. Al 10’ tenta anche la conclusione a rete ma stavolta Falcone devia di piede. Imprendibile sulla sinistra, insieme a quell’altra furia di Theo Hernandez. Peccato per i suoi raptus che ogni tanto non riesce a frenare. Rischia un rosso gravissimo alla fine del primo tempo per un battibecco inutile – con annesso testa a testa da lotta tra galli – con Ramirez. L’arbitro Pasqua lo grazia con il giallo, ma Ante era in diffida e quindi salterà l’ultima con il Cagliari. All’intervallo Pioli lo lascia fuori a riflettere sui suoi scatti d’ira. Un voto in meno per la litigata dannosa per la squadra. 6,5

IBRAHIMOVIC – In settimana aveva annunciato che Zlatan non è come tutti gli altri e a 38 anni non solo non pensa al ritiro, ma si sta appena scaldando. Dalle parole ai fatti e al 4’ infila subito il giovane Falcone portando in vantaggio il Milan. Strepitoso alla mezz’ora quando offre un pallone elegante a Theo che gli restituisce il favore, ma la botta a colpo sicuro dello svedese si infrange sul polpaccio di un avversario. Ai compagni di squadra servirà guardare e riguardare la corsa di 60 metri di Ibra per inseguire un avversario fin nella propria metà campo, un autentico esempio virtuoso da seguire. A Zlatan però non basta, quindi prima rifinisce per Calhanoglu che segna il 2-0 e poi chiude in bellezza la partita con un’altra doppietta, stavolta su assist del turco. Leggendario. 9 

LEAO – Sulle sue infinite qualità tecniche sono tutti d’accordo. Il gioco del calcio però non è un esercizio di stile, ma uno sport di squadra in cui vince chi fa un gol più degli avversari. Leao, come tutti gli attaccanti portoghesi, fa fatica a recepirlo. Quando lo farà, e la presenza di Ibra sarà fondamentale, Rafa diventerà irresistibile. Per conferma, riguardare con attenzione il gol segnato al 90’ con un gran tiro a giro che scavalca Falconi. 7

BONAVENTURA – Malgrado le buone prestazioni post Covid per Jack sembrano non esserci margini per il rinnovo. È il centrocampista marchigiano a perdere il pallone a metà campo da cui scaturisce il gol blucerchiato. 5,5

CASTILLEJO – È stato fuori appena due settimane ma sono bastate a fargli perdere il passo sensazionale che aveva prima dell’infortunio. Inizialmente sembra ancora un po’ arrugginito, poi si scioglie e conclude due volte verso la porta avversaria. 6

PAQUETA’s.v.

BIGLIA – s.v.

PIOLI – Quel vecchio volpone di Ranieri accoglie il Milan di Pioli con un pressing duro che dura però appena 4 minuti: il tempo necessario perchè i rossoneri prendano le misure agli avversari e infilino subito il malcapitato Falcone con Ibrahimovic. Il peccato veniale dei ragazzi è non blindare subito il risultato, fallendo almeno 3 clamorose palle gol nel primo tempo con Theo, Ibra e Saelemaekers. Nella ripresa però cambiano gli scenari, Ibra e Calhanoglu alzano la voce e il Milan porta a casa un altro straordinario successo. È sempre più la squadra di Pioli, dei Fab Four d’attacco (Ibra, Rebic, Calha e Theo) e di SuperGigio. 7,5

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