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Analisi

Elliott venderà il Milan ma non ora. Tutti i perché

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MILANO – Attorno al Milan si respira ormai da anni un’aria pesantissima, logica conseguenza del tracollo verticale dello storico e glorioso club rossonero, passato in un paio di lustri da squadra numero uno del Ranking Uefa a comparsa del campionato italiano. Il passaggio da Berlusconi alla misteriosa cordata cinese nel 2017 non ha fatto che peggiorare le cose, così come l’avvento del Fondo Elliott non sta risollevando affatto le sorti del Milan, relegato sempre più nell’anonimato del calcio italiano ed europeo.

Rabbia

Il popolo milanista è pertanto deluso, amareggiato ma anche furioso, anche perché l’attuale proprietà (amministrata da Ivan Gazidis) non si è finora mai dimostrata vicina ai tifosi, ha ammainato (direttamente o indirettamente) già tre bandiere del club (Gattuso, Leonardo e Boban) e si prepara a fare altrettanto anche con Paolo Maldini e con Zlatan Ibrahimovic che difficilmente alla fine di questa tormentata stagione rimarranno ancora a Milanello.

Cessione

I sostenitori rossoneri chiedono a gran voce che la famiglia Singer venda il Milan, un po’ perché non ritengono questa gestione all’altezza del blasone milanista, un po’ perché non si sentono rappresentati dal modo freddo ed asettico con cui viene attualmente diretta la società. Le voci dello scorso autunno circa l’interesse del facoltosissimo gruppo Arnault (proprietario del marchio Louis Vitton) hanno poi generato eccitazione e speranza nel cuore dei milanisti, estasiati dalla possibilità che il club finirà un giorno nelle mani della holding francese. Ma le speranze dei tifosi sono destinate ad essere riposte nel cassetto, almeno per ora.

Futuro

Il fondo Elliott, infatti, non ha alcuna intenzione di cedere il Milan nell’immediato, fondamentalmente per tre ragioni: la prima riguarda la pandemia del Covid-19 che inevitabilmente farà abbassare ogni tipo di valore economico di società e calciatori; la seconda, di conseguenza, riporta alla costruzione del nuovo stadio, progetto che non andrà avanti per diversi mesi. Infine, il campo: i Singer vogliono prima riportare in alto il Milan (almeno a disputare costantemente la Coppa dei Campioni), aumentarne la portata economica e dunque il prezzo, oggi lontanissimo da quel miliardo di euro chiesto dal fondo anglo americano.

Attesa

Motivazioni che al momento allontanano ogni discorso relativo ad una possibile cessione del club, anzi, Elliott, dando carta bianca e totale mandato all’amministratore delegato Gazidis (uomo di fiducia dei proprietari) e programmando un progetto calcistico improntato sui giovani e su un’idea di competitività a lungo termine, dimostra di voler impegnare ancora le proprie risorse sul Milan per almeno un paio d’anni. Soltanto dopo potrà essere valutata un’ipotetica cessione, con un club economicamente e sportivamente più solido, sempre che (e di condizionali ne servirebbe più di uno) il progetto sbandierato dai Singer (e da Gazidis) trovi finalmente un compimento sinora mai neanche sfiorato.

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