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Un brutto Milan espugna Brescia: Pioli salvato da due rossoneri

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DONNARUMMA – Probabilmente pensava di poter vivere una serata più tranquilla e invece l’attacco bresciano lo stuzzica non poco, come Aye che di testa al 33’ costringe Gigio ad un grande intervento a terra. Replica con una specie di miracolo al 55’ quando si trova faccia a faccia con Bisoli a due metri dalla porta. Come al solito però non basta mica e infatti Donnarumma è chiamato a sfoderare un paio di interventi sontuosi a cavallo del 58’, e soprattutto un rigore in movimento neutralizzato al 75’. La conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che al Milan il fuoriclasse è lui. 8

CONTI – Sempre piuttosto bloccato in copertura, si sacrifica incassando un giallo per fermare una ripartenza bresciana dopo una brutta palla persa di Hernadez. 6

KJAER – Inizio ad handicap per il danese, subito costretto a fermare Torregrossa a centrocampo per evitare una pericolosa ripartenza bresciana, con conseguente inevitabile cartellino giallo. Tenta di redimersi al 20’ con una zuccata in area avversaria ma Joronen è di parere contrario. Alla mezz’ora però commette un fallo a centrocampo tanto ingenuo quando folle che potrebbe costargli il rosso già nel primo tempo. Per fortuna Valeri si gira dall’altra parte e perdona il difensore del Milan. Nella ripresa balla come tutta la difesa rossonera. 5,5

ROMAGNOLI – Svetta di testa e anticipa di piede: in area di rigore rossonera ogni pallone viene gestito con classe ed elegante dal capitano. Però sono troppe le mine vaganti che svolazzano dalle parti di Donnarumma, cosa che non può far piacere a Pioli. 7

HERNANDEZ – Non sembra lui: una prima mezz’ora praticamente senza mai spingere, poi perde un paio di palloni molto gravi in ripartenza e al 36’ rimedia pure un cartellino giallo. Un trittico di pessime giocate che sembra svegliare il francese, bravo a scuotersi nel finale di tempo con una sgroppata sulla sinistra e bel cross radente in mezzo che però Ibra sgualcisce calciando a lato. Nella ripresa ancora un avvio con il freno a mano tirato e tante palle perse, poi la magia quasi al 90’: una cavalcata imperiosa, con tutta la squadra del Brescia a corrergli dietro, conclusa con una sassata dal limite che ha sfregiato la traversa del Rigamonti. 6

CASTILLEJO – Primo tempo da assente ingiustificato. Nella ripresa entra i partita, perdendo però tutti i palloni giocati. Sta per essere sostituito da un Pioli disperato, ma proprio in quel frangente Rebic porta in vantaggio il Milan. Alla fine riesce pure a segnare, ma un fuorigioco di Ibra gli nega la soddisfazione del raddoppio. Nel complesso non un passo indietro, almeno 1000. 4,5

KESSIÈ – Nemmeno 20 secondi e subito una palla gol per l’ivoriano grazie ad un’iniziativa di Ibra. Difficile capire quanto ci sia di bravura dell’avversario o di colpa del centrocampista rossonero, ma il duello con Tonali è stravinto dal talento azzurro riportando a galla tutti i dubbi sull’effettiva utilità dell’ex atalantino. Senza contare la quantità intollerabile di passaggi sbagliati. Anche per lui ben più di un passo indietro. 4,5

BENNACER – È uno dei beniamini dei tifosi rossoneri, innamorati del fatto che, a differenza dei suoi predecessori, non si rifugia mai nella giocata semplice o banale ma è capace di prendersi dei rischi. Come al 14’ quando si ritrova solo davanti al portiere avversario ma non controlla bene il pallone e perde una buona opportunità. Dopo due minuti ci riprova con una legnata di sinistro che sibila di poco al lato. Il troppo coraggio però ogni tanto sfocia in azzardo e alla fine nel suo tabellino pesano sempre diverse palle perse in maniera pericolosa, vedi quella che costringe al giallo Andrea Conti in chiusura di primo tempo. E a proposito, puntuale anche il consueto cartellino giallo che gli vale la squalifica per Milan-Verona. 5,5

CALHANOGLU – Pioli gli chiede di svariare molto ed accentrarsi per lasciar spazio alle percussioni di Theo Hernandez. Al 14’ fa filtrare un bel pallone in area per Bennacer che però non trasforma in rete. La cosa più bella di Chalanoglu è un gran destro al 64’ che sfila di un soffio a lato dando l’illusione del gol ai tanti milanisti presenti a Brescia. Si guadagna un voto vicino alla sufficienza con il lancio per Ibra da cui nasce il gol del vantaggio rossonero. Troppo poco però per meritare una maglia da titolare in questo Milan. 5,5

IBRAHIMOVIC – Fa capire a tutto il Rigamonti che non è arrivato per una gita turistica e in appena 1 minuto di gioco crea due opportunità per il Milan, la prima non sfruttata da Kessiè, la seconda rimpallata da un braccio galeotto forse fuori area e comunque attaccato al corpo. Al 13’ però brucia con uno stop mancato una bella iniziativa di Leao. Cerca di rifarsi con un stacco imperioso di testa al 19’ che costringe Joronen a togliere la sfera dall’incrocio dei pali. L’aggancio con il pallone alto 1,50 e immediato assist per Leao al 38’ mostra segnali di vero Ibra, poi il clamoroso gol mangiato dopo appena un minuto sul quale Zlatan ancora sta imprecando. Il secondo tempo è di grande sofferenza ma alla fine è lo svedese che mette la palla in mezzo per il vantaggio del Milan, a conferma che è lui l’uomo più decisivo in forza ai rossoneri. 6,5

LEAO – Offre i primi segni di vita dopo 13 minuti di gioco ma lo fa in maniera travolgente, come gli capita spesso, scavallando sulla sinistra e mettendo in mezzo un bel pallone per Ibra che non ne approfitta. Non una partita scintillante la sua ma non di certo il peggiore del Milan. E invece Pioli ad inizio ripresa chiama il portoghese in panchina per far spazio a Rebic. 6

REBIC – Chiamatelo il salvatore della patria. Al culmine di una partita pessima giocata da tutto il Milan, è il croato a ribadire in rete un pallone buttato in mezzo da Ibra e regalare i tre punti al suo allenatore. 7

KRUNICs.v.

PIOLI – Partita della svolta, l’ennesima della stagione, ma stavolta forse per davvero. In palio l’ingresso in zona Europa. E il Milan risponde in malissimo modo. Il Brescia gioca probabilmente la miglior partita della stagione e la colpa non può non essere della innocua opposizione offerta dai rossoneri. A gravare pesantemente sul giudizio nei confronti del tecnico rossonero, le tante, troppe, occasioni da gol concesse agli avversari in avvio di ripresa. Come era successo con la Sampdoria e l’Udinese. Se un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi fanno una prova. Alla fine arriva anche la vittoria e sicuramente da qui a fine stagione ne arriverà ancora qualche altra, ma la verità è che questo Milan non convince: crea poco e subisce troppo. Urge una registrata al meccanismo perchè così non si va lontano. 6

1 Commento

1 Commento

  1. Gianfranco Battaglia

    25 Gennaio 2020 at 16:41

    Il male del Milan sono due: il primo salvo 4/5 giocatori non Sono da Milan, giocatori modesti da squadre provinciali, il secondo punto LEGATO al primo un allenatore anch’esso da squadre di centro/bassa classifica
    Sono oltre 15 anni che allena non ha mai conseguito risultati ďi prestigio eppure ha avuto la possibilità di allenare grossi club.
    Con questa situazione diffiçile andare in Europa. Speriamo almeno l’acquisto di 2/3 giocatori BUONI che fanno la differenza

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