Analisi
Quarto posto, il Milan spera ma trema
Al Milan non lo dice nessuno, però lo sanno tutti: il traguardo numero uno da raggiungere quest’anno è il quarto posto
Al Milan non lo dice nessuno, però lo sanno tutti: il traguardo numero uno da raggiungere quest’anno è il quarto posto. E’ vero, l’impresa non è facile ed il ritornello è lo stesso dal 2014, da quando cioè i rossoneri sono stati eliminati in Coppa dei Campioni dall’Atletico Madrid senza poi farvi mai più ritorno, alla faccia del DNA europeo, delle 7 coppe dalle grandi orecchie in bacheca e del club più titolato al mondo. Il calcio è poi cambiato negli anni ed oggi qualificarsi alla più importante manifestazione continentale non è soltanto una questione sportiva, ma anche e soprattutto economica.
Volata
Ma, analizzando organici, esperienza e valori in campo, la rincorsa del Milan non sembra affatto semplice. I rossoneri si sono senza dubbio rinforzati rispetto ad un anno fa, hanno impostato una campagna acquisti intelligente e mirata, ma ad oggi non sembrano aver colmato le distanze con le rivali, soprattutto perché (al di là di Juventus ed Inter che fanno campionato a sé) Atalanta e Napoli mostrano solidità, compattezza e meno punti deboli rispetto alla compagine di Pioli. Senza dimenticare, poi, le due romane che, nonostante siano finite entrambe davanti ai rossoneri la stagione scorsa, appaiono grosso modo sul medesimo piano di Ibrahimovic e compagni.
Difficoltà
Il Milan, va detto, mai come quest’anno sembra in grado di lottare per quel quarto posto che solamente con Gattuso (stagione 2018-2019) è stato avvicinato negli ultimi 6 campionati. Rinforzarsi, però, non equivale automaticamente ad appianare il divario con le concorrenti che, nel frattempo, non sono state a guardare: l’Atalanta non ha ceduto nessun gioiello ed anzi ha potenziato la rosa con l’aggiunta dei promettenti Mirančuk e Lammers, mentre il Napoli ha trattenuto Koulibaly e piazzato i colpi Osimhen e Bakayoko che collocano i partenopei in seconda fila nella griglia di partenza della serie A.
Speranze
Ciò non vuol dire, ovviamente, che i milanisti debbano scoraggiarsi prima del previsto, perché i campionati sono lunghi, strani e pieni di sorprese, come la già citata Atalanta ha dimostrato nelle ultime stagioni. Esistono le variabili incontrollabili come il Covid o come le coppe europee, gli infortuni, le annate storte o miracolose che possono accadere a tutti, oltre al lavoro e al sacrificio, doti che al Milan da quando c’è Pioli sembrano raddoppiate. I rossoneri, dunque, partono forse come quinta forza del campionato dietro a Juventus, Inter, Atalanta e Napoli, alla pari di Lazio e Roma, ma con la forte convinzione che questo possa essere l’anno della rinascita, con un gruppo coeso e quel finale della scorsa stagione che insegni che a volte anche l’inaspettato diventa realtà.
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