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Analisi

Gennaio ha rinnegato luglio, avevano ragione tutti tranne il Milan

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Con sei mesi di ritardo ci sono arrivati perfino quelli del Milan: quanto fatto dal club rossonero la scorsa estate era sbagliato, tutto e completamente. Dalla scelta dell’allenatore alla campagna acquisti, dalle dichiarazioni alle ambizioni fino ad arrivare, naturalmente, ai disastrosi risultati che hanno obbligato proprietà e dirigenza ad auto calpestarsi rinnegando loro stessi e quelle decisioni bislacche che hanno relegato il Milan a metà classifica. Ora il club prova a salvare il salvabile, ora i soldi escono dalla borsa, ora gli acquisti collimano con la volontà di scalare la classifica.

Qualità

Certo, c’è ancora tanto da fare e la situazione resta complicata, al Milan servirebbe un filotto di vittorie importante e un rallentamento quasi generale di chi è davanti, ma almeno a gennaio qualcosa è stato fatto, anzi, è stato fatto ciò che doveva essere fatto lo scorso luglio. Già all’epoca serviva un terzino destro decente, ne è arrivato finalmente uno; già all’epoca serviva un centravanti vero, ecco Gimenez; già all’epoca serviva alzare il livello qualitativo della squadra, ecco Joao Felix e, se vogliamo, pure Sottil. Ora il Milan può quantomeno competere alla pari delle rivali, chissà se c’è ancora tempo.

Scelte

Va detto, comunque, che questa società ha smentito sé stessa e perfino Ibrahimovic nelle ultime dichiarazioni ha abbassato un po’ le orecchie e la cresta, ammettendo, seppur a modo suo, di aver sbagliato tutto in estate. Erano convinti che Fonseca fosse l’uomo giusto lasciando andare Conte al Napoli (bella scelta!), eppure il resto del mondo provava ad obiettare sentendosi rispondere dalla supponenza milanista che al Milan si fa la storia. Dopo 6 mesi quel castello di carte è crollato al primo alito d’aria, come tutto il mondo aveva previsto, eccezion fatta per il club rossonero che ci è arrivato con più o meno 180 giorni di ritardo. Meglio tardi che mai.

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