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Analisi

Milan: l’illusione della Supercoppa è già svanita

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Qualcuno si era forse illuso che il cambio di allenatore potesse sortire effetti magici sul Milan e, in effetti, le due partite della Supercoppa Italiana, vinte contro Juventus e Inter, avevano fatto sperare in una clamorosa inversione di tendenza dei rossoneri. Intendiamoci, Conceiçao è di gran lunga meglio di Fonseca, ma trovare un tecnico migliore dell’ex romanista non era impresa ardua, ma il problema del Milan resta strutturale, resta l’inadeguatezza di proprietà e dirigenza, resta un organico costruito con la logica del risparmio e al grido di “Non importa chi arrivi, l’importante è che costi poco“.

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Gli effetti della Supercoppa, insomma, sono svaniti sul volo Riad-Milano, perché una volta tornati in Italia i rossoneri sono ripiombati nella loro totale mediocrità, giocando tre partite orribili, vincendo fortunosamente quella di Como, pareggiando a San Siro col Cagliari ed uscendo malamente sconfitti da una Juventus cattiva e determinata come non la si vedeva da un pezzo e come solo il Milan poteva ringalluzzire. Conceiçao sta provando ad alzare la voce con i dirigenti per operare un calciomercato dignitoso, ma la sensazione è che poco o nulla cambi.

Rosa

Del resto, questa stagione è ormai da gettare nella spazzatura e l’impressione è che l’allenatore portoghese a Torino abbia provato a far capire a tutti quanto scarso sia questo organico. Ci ha provato coi cambi inserendo Camarda (talentuoso ma ancora acerbo), Terracciano e il redivivo Jovic, un po’ come a dire: “Questi ho, aiutatemi“. Un grido che rimarrà probabilmente inascoltato perché il Milan qualcosa farà sul mercato, ma non abbastanza per rinforzare un organico costruito male e che sta mostrando tutti i suoi limiti. I nodi vengono sempre al pettine, sempre. Conte lotta per lo scudetto a Napoli, il Milan arranca a metà classifica. Era scritto.

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