Analisi
Il Milan di Fonseca è il nulla assoluto
Quanti sbadigli per i tifosi che sabato pomeriggio hanno avuto la scellerata idea di invadere San Siro per assistere ad una delle più brutte gare nella storia della serie A, ma chi è causa del suo mal pianga sé stesso e chi continua ad andare allo stadio è evidentemente un masochista e nulla più. Milan-Juventus è stata di una noia mortale, quasi interamente per colpa dei rossoneri che, però, a conti fatti hanno strappato un punto ad una squadra palesemente più forte e costruita con progettualità e non a casaccio come quella milanista, affidata, peraltro ad un allenatore insulso e deprimente.
Progetto
Sì, perché a sconcertare maggiormente dopo quasi 4 mesi di lavoro è che il Milan è il nulla cosmico, una squadra senza organizzazione, i calciatori vagano per il campo a zonzo sperando che prima o poi Leao, Theo Hernandez o Pulisic inventino qualcosa e che la difesa miracolosamente regga. A luglio, mentre i tifosi già imprecavano contro di lui e chi l’aveva scelto, Fonseca predicava un calcio offensivo, addirittura dominante, condito da possesso della palla e controllo quasi totale della partita, il tutto infarcito da quell’equilibrio che era mancato all’ultimo Milan di Pioli.
Risultati
I rossoneri, invece, sono il contrario di tutto ciò, slegati, lenti, prevedibili, spesso distratti in difesa, quasi sempre inconsistenti in attacco, eccezion fatta per qualche sporadico lampo di genio. Contro una Juventus ridotta all’osso il Milan ha creato zero, ha annoiato la gente e perfino il proprio allenatore che, però, in teoria avrebbe il compito di rendere i suoi giocatori più efficaci. La squadra del portoghese non c’è, lui stesso vive sulle nuvole, parla di scudetto, un obiettivo irrealistico non solo adesso che la vetta è lontana anni luce, ma già in estate. Il Milan ha vinto il derby e a Madrid, ma a questo punto la sensazione è che siano stati due acuti isolati in una lunga e soporifera lagna.
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