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Analisi

“A Fonseca serve tempo”. Quando terminerà questo noioso ritornello?

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L’ultimo in ordine di tempo è stato Arrigo Sacchi che ha proseguito la litania di qualche suo predecessore: “Lasciate lavorare Fonseca, ha bisogno di tempo“. Un ritornello stucchevole, noioso e, soprattutto, inutile, perché al tecnico portoghese non serve più tempo di quello che già ha avuto, lavora da oltre tre mesi col Milan, può certamente migliorare ma difficilmente trasformerà la squadra che è questa, con pregi e difetti, peraltro identici a quelli che aveva già con Stefano Pioli. Il Milan vince a Madrid e poi si scioglie puntualmente tre giorni dopo a Cagliari contro Zappa, Zortea e Deiola. Scene già viste, nulla di nuovo.

Fondamenta

A Fonseca non serve tempo, non è un allenatore carismatico, non ha mentalità vincente, esattamente come la proprietà rossonera che ama vivacchiare fra secondo e quarto posto senza nessuna ambizione di vittoria. E poi, tempo per far cosa? Per mostrare quel calcio dominante che nessuno ha visto mai neanche alla Roma o al Lille? Per aggiustare una difesa colabrodo? Per rendere Leao un fuoriclasse? Per ricordare a Theo Hernandez che le partite in una stagione sono 60 e non 10? Per convincere il club che l’importante non è partecipare ma vincere? A Fonseca sta tutto bene così, al Milan pure, cos’altro c’è da aspettare?

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