Pagelle
Il Milan conquista 3 punti preziosi, il più decisivo è un insospettabile
Primo tempo sotto tono dei rossoneri che chiudono in vantaggio grazie all’assurda decisione dell’arbitro Feliciani (il migliore in campo per Fonseca) che annulla una rete di Dani Mota e soprattutto al gollonzo di Reijnders. Nella ripresa il Milan cresce e alla fine merita i 3 punti.
MAIGNAN – Graziato prima dall’arbitro e poi da Maldini nei primi 20 minuti, poi proprio su una sassata di Daniel da fuori area, Mike compie il primo intervento del match. al 28’ però compie un autentico miracolo su una capocciata violenta di Pedro Pereira da pochi metri che Maignan respinge con un volo d’angelo. 7
TERRACCIANO – Dorme al quarto d’ora quando si perde Daniel Maldini che calcia di un millimetro fuori da posizione supercomoda. Prova ad acquistare sicurezza con l’andare avanti del match, ma finisce per trovare troppa e al 79’ perde un pallone stupidissimo che regala un’ottima occasione al Monza. 5
THIAW – Tiene a bada Djuric, inizialmente molto a fatica, ma la giocata del match arriva alla mezz’ora quando intercetta un filtrante che avrebbe mandato Maldini solo davanti a Maignan. 6,5
PAVLOVIC – Balla letteralmente nell’area rossonera, messo in mezzo dalla fisicità di Djuric e dal talento e la velocità di Maldini. Poi trova le misure e anche l’intesa con il nuovo compagno e soffre di meno. 6
HERNANDEZ – Ha due buoni palloni sul piede nei primi 4 minuti, ma entrambe le volte sbaglia inopinatamente l’ultimo facilissimo passaggio per il compagno lanciato a rete. Al 7’ si lascia cadere semisvenuto dopo un non-contatto con Bondo, l’arbitro abbocca come un tonno e annulla al Monza un gol regolarissimo. Prova a scuotersi al 21’ con una sgroppata sul fondo con pallone a rimorchio per Okafor che però spreca tutto. Resta in dormiveglia per lungo tempo, poi si ridesta al 66’ e impacchetta una discesa imperiale con conclusione potente che impegna Turati. Replica poco dopo ma la giocata del match arriva al 74’ quando anticipa D’Ambrosio di testa a due metri dalla porta di Maignan, un salvataggio che vale un gol. 6,5
REIJNDERS – Inizialmente molto al di sotto del Tiji scintillante visto spesso in questa stagione. Poi al 42’ gli carambola fortuitamente un pallone sulla testa e l’olandese non si fa pregare e segna il gol del vantaggio rossonero. 6,5
FOFANA – Esasperato per la pochezza offensiva dei suoi compagni, al 37’ prova a mettersi in proprio: ruba palla a metà campo, fa qualche metro e conclude di potenza, ma il suo tiro è deviato in angolo. Al 40’ ingaggia un duello rusticano con Dani Mota, inseguito, contrastato e infine depredato, con una cattiveria ammirevole. L’azione modello dell’ex Monaco. 7
CHUKWUEZE – Sfodera la sua solita giocata convergente già dopo 2 minuti, ma non impensierisce Turati. È sollecitato spesso dai compagni, ma sembra giocare sulle punte, senza mai riuscire a incidere. Anche quando conclude debolmente verso la porta avversaria. 5,5
PULISIC – Probabilmente è ancora debilitato dalla sindrome influenzale che l’ha colpito nei giorni scorsi, fatto sta che il devastante Pulisic di inizio stagione si vede poco. Fonseca però aspetta il minuto 88 per sostituirlo, questo a conferma dell’importanza tecnico-tattica di capitan America per il Milan. 6
OKAFOR – Si è fatto un gran parlare della sua fase difensiva eppure è lo svizzero il protagonista di una rincorsa inefficace su Pedro Pereira che serve a Maldini un pallone solo da spedire in rete. Al 20’ ha l’opportunità di farsi perdonare calciando in porta a botta sicura, ma la sua conclusione è una mozzarella rancida che a stento arriva tra le braccia di Turati. Nemmeno 120 secondi e stavolta è Theo a mettergli sul sinistro un pallone da calciare in porta, ma ancora una volta Noah è inguardabile. Inizia la ripresa con una bella giocata che costringe al giallo Djuric, non abbastanza per evitargli la sostituzione e un’insufficienza in pagella. 5
MORATA – Il Milan non ingrana e Alvaro è uno dei primi a risentirne, anche arretrando per far salure la squadra, però ci mette del suo sbagliando palloni facili da smistare. Quando gli arriva un bel cross dalla destra, colpisce di testa in maniera indecorosa e rovina tutto. È comunque da una sua incornata (sbagliata) che nasce il gol del vantaggio. Generoso ai confini dell’autolesionismo, in avvio di ripresa si abbassa, perde palla e abbatte un avversario rimediando un giallo. Sbaglia un altro invitante colpo di testa al minuto 84’ che avrebbe potuto chiudere il match. Fa tanto lavoro sporco, specialmente nel convulso finale, però di sicuro non è la sua miglior partita da quando è al Milan. 5,5
dal 61’ LEAO – Entra e dopo 30 secondi Reijnders gli offre un bel pallone da spedire in fondo al sacco, ma la conclusione è goffa e da dimenticare. Dormicchia a lungo, poi si ridesta al minuto 85’ e crea dal nulla una discesa esaltante in cui semina l’intera difesa avversaria, poi però conclude debolmente tra le braccia di Turati. Allo scadere dei minuti regolamentari anticipa Morata e conclude a rete dal dischetto del rigore, purtroppo per il Milan anzichè in gol va in meta. 6
dal 80’ LOFTUS-CHEEK – s.v.
dal 88’ MUSAH – s.v.
dal 88’ CALABRIA – s.v.
FONSECA – Il tecnico portoghese continua imperterrito con il suo ostracismo verso il connazionale con la maglia numero 10, ancora una volta relegato in panca. Il Milan chiude il primo tempo in vantaggio in maniera casuale e fortunosa, grazie soprattutto alla decisione cervellotica dell’arbitro che annulla un gol in modo assurdo a Dani Mota e a un gollonzo di Reijnders al 41’. Nella ripresa i rossoneri giocano con maggiore scioltezza e rischiano pochissimo, ma continuano a non convincere, malgrado i 3 punti. 5,5
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