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Analisi

Bologna-Milan: benvenuti nel meraviglioso calcio moderno

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Bologna-Milan si sarebbe dovuta giocare sabato pomeriggio alle ore 18, ma il club emiliano si è tassativamente rifiutato di scendere in campo prendendo come scusa l’allerta meteo (sul capoluogo regionale non è scesa una goccia, tanto per inciso) e ponendo il veto sulla disputa dell’incontro. Tralasciando i motivi che hanno portato ad un rinvio controverso in salsa tipicamente italiana, il problema subito emerso è stato, ovviamente, quando recuperare la sfida del Dall’Ara che, causa i calendari intasati e le regole imposte da Lega e televisioni, avrà una data fissa solamente fra qualche mese.

Calendario

Inutile dire che il calendario è super intasato e qui casca l’asino, qui si capisce che il problema non è Bologna-Milan in sé, bensì il calcio moderno che piace a tanti di voi. Il movimento calcistico vuole sempre più partite e sempre più soldi: Coppa Campioni trasformata in un osceno mini campionato con gare supplementari (peraltro di una noia mortale), Supercoppa Italiana traslocata dall’altra parte del mondo e con gare di semifinale e finale, turni infrasettimanali di campionato che non hanno alcun motivo di esistere dal momento che in estate non ci saranno Europei o Mondiali.

Regolamenti

E allora perché si torna in campo martedì, mercoledì e giovedì? Appunto, perché si possono incassare quattrini martedì, mercoledì e giovedì, chi se ne frega se in mezzo alla settimana alle 18:30 la gente lavora. Per favore, non prendeteci in giro dicendo che il Bologna si è rifiutato di giocare per rispetto dei suoi abbonati, perché dovrebbe allora non scendere in campo neanche quando la serie A si gioca nei giorni feriali alle 18:30 o alle 19. La verità è che il calcio moderno che piace a tanti di voi è di un cinismo estremo e allora, cinici per cinici, poniamo nel regolamento che non si possono più rinviare partite perché il calendario è pieno. Meno falsato dare 0 punti a Bologna e Milan che recuperare la gara fra 7 mesi.

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