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Analisi

Il Milan conferma i progressi, ma in Europa serve altro

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E’ stato un Milan a due facce quello visto a Leverkusen nella seconda partita dell’anno di Coppa dei Campioni, chiusa con la seconda sconfitta. Lasciamo ad altri i calcoli sull’assurda classifica di quest’assurda manifestazione, ridotta ad un maxi torneo che uccide qualsiasi voglia più di un pigiamone di flanella la prima notte di nozze, e andiamo, piuttosto, a concentrarci sulla prestazione dei rossoneri, reduci dai tre successi consecutivi in campionato che hanno rilanciato le azioni della squadra di Fonseca in serie A.

Pregi

Dicevamo di un Milan double faces, timoroso e lento nel primo tempo, impavido, coraggioso e sfortunato nella ripresa quando l’arbitro ha fischiato qualsiasi cosa contro i rossoneri che hanno trovato in gran serata il portiere del Bayer, oltre a vedere le proprie speranze infrangersi contro i legni tedeschi. Il Milan è in crescita, senza ombra di dubbio, sta bene fisicamente e con la testa più libera, ha idee e la forza di inchiodare nella propria area una delle squadre migliori d’Europa, costringendo Xabi Alonso ad arroccarsi in difesa manco fosse un Sonetti o un Bolchi d’annata.

Difetti

Il rovescio della medaglia è, semmai, il primo tempo concesso al Bayer Leverkusen e l’atteggiamento passivo dei primi 45 minuti di gioco. L’Europa non è l’Italia, i rossoneri tedeschi non sono il Lecce e regalare un tempo a squadre simili costa carissimo. Un buon Milan a sprazzi non può bastare a farla franca a questi livelli, serve concentrazione, ordine tattico e personalità per 90 minuti ed oltre, altrimenti la strada verso il turno successivo o spareggi, playoff e chi più ne ha più ne metta, si farà sempre più tortuosa. Milan in crescita, per il percorso in serie A è una buona notizia.

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