Analisi
Il nulla di Fonseca, il peggioramento del Milan
Si era partiti con le comiche dichiarazioni di Zlatan Ibrahimovic a luglio (“Il Milan non vince, fa la storia“), si è andati peggio con quelle del nuovo allenatore Paulo Fonseca (“Voglio una squadra dal gioco dominante“), si è raggiunto l’apice dell’assurdo con l’esaltazione per le vittorie estive contro l’asilo del Manchester City ed un Real Madrid in ciabatte, fino ad arrivare alla dura realtà del campionato che manda un segnale chiaro ed inequivocabile: il Milan è la peggior squadra della serie A, ovviamente facendo la proporzione fra ambizioni, organico e risultati.
Prestazioni
Fonseca aveva cianciato di gioco dominante, di squadra offensiva ma equilibrata, di voglia di vincere. Ebbene, il Milan in tre partite non ha dominato neanche il sorteggio palla-campo, ha attaccato poco e male, ha incassato gol come se piovesse (alla faccia dell’equilibrio) e non ha ancora mai vinto. Fare peggio era davvero difficile, un po’ come impossibile sembrava trovare un terzino peggiore di Calabria, ma anche in questo caso il Milan ha superato sé stesso andandosi a raccattare (e dopo un’estenuante trattativa) Emerson Royal.
Futuro
Fonseca ad oggi non ha dato nulla al Milan, al contrario, lo ha confuso ancora di più. Ai rossoneri serviva una guida forte dopo gli anni di papà Pioli, invece è arrivato un tecnico che ha le idee meno chiare di loro, uno che in tre partite di campionato schiera formazioni assurde, addirittura a Roma lascia fuori Theo Hernandez per Terracciano: qualcuno l’ha scambiata per personalità, in realtà è confusione, tanta confusione, di un allenatore che sembra sempre più capitato a Milanello per caso. C’è ancora tempo per chiamare un nuovo tecnico, ma la sensazione è che il club viva su un altro pianeta.
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