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Analisi

Il Milan dei giovani vende i giovani

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Jan-Carlo Simic passa ufficialmente dal Milan all’Anderlecht. Certo, non Franco Baresi, ma comunque uno di quei giovani talenti di cui la società rossonera tanto si vanta e che in un anno ha fatto secchi prima Sandro Tonali e poi il giovanotto di belle speranze che nello scorso campionato aveva pure esordito con gol a San Siro nella sfida di dicembre contro il Monza. Certo, Simic non aveva rinnovato il contratto ed il Milan rischiava fortemente di perderlo a zero nel 2025, ma i conti non tornano lo stesso, a partire proprio dalla mancata firma del calciatore.

Affari

Qualche allocco (e ce ne sono tanti, purtroppo) aveva perfino creduto che la visita in Italia di Gerry Cardinale coincidesse con importantissimi affari di calciomercato (del resto quando si palesa un esperto del settore come lui, il dubbio esiste), in realtà, al di là delle baggianate che corrono sui social, al proprietario milanista del calciomercato interessa poco o nulla, l’importante è risparmiare e comprare i giocatori più a buon mercato che ci siano, se poi siano bravi o meno sono dettagli irrilevanti nella politica illogica del club.

Controsensi

Parlavamo di Simic, giusto? Bene, il Milan che tanto pontifica sui giovani (la nascita dell’Under 23, il ringiovanimento della prima squadra, l’allenatore dal gioco dominante e l’amore per i talenti del domani, etcetera etcetera) alla fine i giovani se li lascia scappare. Simic poteva essere inserito in prima squadra ed avere le sue opportunità, anche perché aveva dimostrato forza fisica, doti tecniche e personalità, quantomeno si poteva ragionare su un prospetto apparso a tutti molto interessante, si poteva provare a convincerlo a rimanere a Milano. E invece, ha prevalso la solita logica in seno al Milan: fare cassa. Conta sempre, solo e irrimediabilmente questo.

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