Analisi
Rapid Vienna-Milan: pochi spunti, tante necessità
E’ iniziata senza una vittoria l’avventura di Paulo Fonseca sulla panchina del Milan e, del resto, non poteva essere altrimenti. L’1-1 di sabato pomeriggio in casa del Rapid Vienna è, ovviamente, da prendere con le molle, tanto come risultato che come prestazione, in quanto gli schemi sono ancora tutti da apprendere e l’organico (e di conseguenza anche la formazione) mancante di numerosissimi titolari, nonché la condizione fisica ancora in fase embrionale. Tuttavia, qualche spunto il primo Milan di Fonseca lo ha fornito, sperando che la dirigenza capisca cosa ancora manca al tecnico portoghese.
Analisi
La premessa fatta era d’obbligo: gli uomini visti in campo a Vienna non saranno questi nel corso della stagione, così come tattica e condizione atletica saranno diverse, ma i movimenti visti in difesa lasciano ancora molto a desiderare; i rossoneri hanno subìto tanto la avanzate degli austriaci, hanno pasticciato nell’ossessivo tentativo di costruire l’azione dal basso e si sono addormentati in più di un’occasione lasciando diverse palle gol agli avversari. Inoltre, il Milan prima del gol di Florenzi (bella azione, peraltro) non aveva mai tirato in porta, a testimonianza che da migliorare c’è ancora tanto per Fonseca.
Mercato
E un aiuto l’allenatore lusitano potrebbe e dovrebbe averlo dal calciomercato, perché ai rossoneri serve come il pane un difensore centrale di alto livello ed un centrocampista di corsa, muscoli e rottura, altrimenti le idee del tecnico faticheranno ad essere tradotte in realtà. E qui è la società che deve raccogliere l’assist: il Milan deve svegliarsi e chiudere a breve gli affari Pavlovic e Fofana, anziché tergiversare stucchevolmente sul prezzo dei due calciatori. Servono? Sono stati giudicati in grado di migliorare la rosa? Se entrambe le risposte sono affermative, si deve concretizzare. Subito.
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