Milan: pieni poteri a Ibrahimovic. Perché i rossoneri sono in buone mani

L’investitura è stata ufficiale: il proprietario del Milan, Gerry Cardinale, ha affidato a Zlatan Ibrahimovic il controllo e la gestione dell’area tecnica rossonera, col compito di facilitare i rapporti fra allenatore e squadra, supervisionare il lavoro dello staff tecnico e dirimere gli eventuali contrasti all’interno dello spogliatoio, anche se da questo punto di vista l’operato di Stefano Pioli è ineccepibile. Ma, soprattutto, l’ex fuoriclasse svedese, da pochi mesi trasformatosi in dirigente, avrà il compito in estate (ma probabilmente già da adesso) di decidere chi sarà in panchina il prossimo giugno.

Scelta

E’ ormai chiaro che Pioli abbia i giorni contati a Milanello, forse solo la vittoria della Coppa Uefa potrebbe valergli la conferma sulla panchina milanista, anche se con ogni probabilità anche in quel caso la guida tecnica rossonera sarebbe avvicendata. Ibrahimovic sa che il ciclo dell’allenatore parmense è agli sgoccioli e sin da queste settimane, pur ribadendo la fiducia nell’attuale tecnico, sta vagliando i nomi che potrebbero fare al caso del Milan a partire dalla prossima stagione. Nella lista, sostanzialmente, e ne sono due: Thiago Motta ed Antonio Conte.

Rapporti

Ibrahimovic ha ottime relazioni con entrambi, li stima tutti e due e sa che sia l’uno che l’altro potrebbero essere perfetti per i rossoneri. L’italo-brasiliano (molto amico di Ibra e suo ex compagno all’Inter) sta stupendo l’Italia alla guida del suo Bologna e sembra ad oggi in pole position per prendere il posto di Pioli, anche perché appare perfetto per il progetto milanista. Ma attenzione anche al profilo di Conte per il quale Ibrahimovic ha stima sconfinata e ne condivide pensieri e mentalità; non è escluso che, se budget e filosofia fossero condivise dal tecnico pugliese, la scelta ricadrebbe su di lui con l’ipotesi di tornare a vincere immediatamente.