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Analisi

Milan: chi vuole l’esonero di Pioli in corsa ha un’alternativa valida?

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Il mondo dei social e la democrazia permettono a tutti di parlare ed esprimere la propria opinione (per fortuna), anche se l’accanimento dei tifosi milanisti (quantomeno di parecchi di loro) nei confronti di Stefano Pioli appare esagerato e sembra essere una moda più che una reale convinzione, un po’ come la fissazione di affermare che senza Adli (un normalissimo calciatore e nulla più, anzi spesso anche meno) il Milan non possa giocare a calcio. Pioli sembra ormai essere solo, isolato da quell’ambiente che lo ha accolto con indifferenza 4 anni fa, salvo poi portarlo in cima al proprio gradimento con lo scudetto del 2022.

Esonero

E allora, ecco che le voci (e spesso le richieste) di un esonero dell’allenatore emiliano si rincorrono, qualcuno ne vorrebbe il licenziamento immediato ed è probabile che le strade di Pioli e del Milan si separino a giugno, ma cacciare il tecnico oggi appare una scelta azzardata e che potrebbe fare forse un tifoso che ragiona di pancia, non certo una dirigenza di professionisti. Se a giugno il Milan potrebbe chiamare un Conte, a novembre chi potrebbe raccogliere l’eredità di Pioli? Lo stesso allenatore salentino? No, perché ha di recente dichiarato di voler rimanere fermo sino all’estate. E allora, val la pena affidare la panchina ad un Gotti, ad un Liverani o a un Maran (perché questi sono i tecnici liberi), oppure tenersi e rimotivare Pioli?

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