Analisi
Milan-Monza: tante luci e pochissime ombre per Pioli
Il successo contro i brianzoli tiene in alto i rossoneri dopo una prestazione piuttosto brillante.
Diciamolo chiaramente: probabilmente la cosa più brutta della gara di sabato contro il Monza per il Milan è stata la maglia, un colore indefinito del quale nessuno sentiva davvero il bisogno. Questioni cromatiche a parte, la prestazione dei campioni d’Italia è stata convincente ed è valsa la quarta vittoria consecutiva per la formazione di Stefano Pioli che ha operato anche diversi cambi in una rotazione che ha tenuto conto anche del decisivo confronto di martedì a Zagabria. Tanto di buono nella sfida di sabato pomeriggio e pochissimo da segnalare per una squadra ormai consapevole della propria forza.
Luci
Milan-Monza non è stata una partita semplicissima per i rossoneri, perché i biancorossi hanno palleggiato discretamente, giocato con personalità e spaventato diverse volte Tatarusanu sia nel primo che nel secondo tempo. Benissimo Origi, alla prima da titolare ed autore di un gol di pregevolissima fattura, bene Messias, al rientro dopo l’infortunio, Pobega e Bennacer, sontuoso Brahim Diaz che ha realizzato altri due gol dimostrando di essere in ottima forma. Ma in generale il Milan continua a far vedere di giocare e ragionare da grande, da compagine che lotterà ancora a lungo per vincere.
Ombre
Qualche aspetto negativo, va detto, c’è stato: in primis il solito gol al passivo che ormai macchia quasi tutte le partite dei rossoneri. Inutile chiedersi cosa avrebbe fatto Maignan sulla punizione di Ranocchia, il punto è che il Milan subisce regolarmente almeno una rete e col Monza ha pure rischiato beffe ulteriori se Tatarusanu non ci avesse messo un paio di pezze su Carlos Augusto e Gytkjaer. Ci si aspetta, poi, il primo acuto di De Ketelaere che stavolta è apparso abulico, privo di mordente e perfino sufficiente quando ha provato a tirare di tacco anziché buttare giù la porta a mezzo metro dalla rete.
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