Analisi
Milan: qualche ragionamento su Adli
Nella vittoriosa trasferta di domenica sera a Verona ha fatto il suo esordio dal primo minuto in partite ufficiali con la maglia del Milan Yacine Adli, centrocampista francese che in estate è arrivato dal Bordeaux e che, dopo un discreto precampionato, non aveva sinora goduto della fiducia di Stefano Pioli che non lo ha neppure inserito nella lista Uefa per la prima fase di Coppa Campioni. Sulla prestazione di Adli al Bentegodi i giudizi sono stati discordanti, fra chi ne ha elogiato impegno, corsa e diligenza tattica, e chi, al contrario, ne ha criticato idee confuse e podistica gestita male.
Note positive
La verità, come quasi sempre accade, sta nel mezzo e la prestazione del francese può serenamente essere giudicata con una semplice sufficienza. Le qualità tecniche ci sono e Adli ha dimostrato di sapersi orientare bene nello scacchiere tattico milanista, nonostante si trattasse della prima gara giocata da titolare dopo qualche spezzone disputato negli ultimi minuti delle partite e con risultati che il Milan doveva solamente gestire. A Verona, invece, il centrocampista transalpino si è dovuto confrontare con un incontro duro, spigoloso e con un avversario determinato come i veneti.
Note negative
Adli ha corso, ha profuso impegno, ha servito pure al connazionale Giroud un assist al bacio che il centravanti ha sprecato calciando a fil di palo. Di contro, però, il francese è apparso ancora timido, ha svolto il compito assegnatogli senza andare oltre, senza prendere particolari iniziative, nonostante Pioli lo esortasse da bordocampo a metterci più coraggio. Adli è certamente un calciatore difficile da inquadrare tatticamente, ma le basi sembrano ottime e l’allenatore rossonero ha già dimostrato di saper ricavare da quasi tutti i calciatori il meglio. Tempo al tempo, dunque, tralasciando giudizi affrettati e mettendo sul piatto della bilancia pregi e difetti di un buon giocatore.
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