Analisi
Gli snodi decisivi dello scudetto del Milan
L’estasi del popolo milanista non si attenua ancora dopo lo scudetto conquistato domenica a Reggio Emilia grazie al 3-0 rifilato al Sassuolo, anche perché l’attesa è stata lunga 11 anni, il percorso tortuoso e le peripezie tante, con tre proprietà cambiate e quasi un decennio trascorso nell’anonimato della serie A. Una vittoria che il Milan voleva, che era stata assaggiata lo scorso anno e che stavolta appariva davvero possibile, anche perché le rivali, seppur accreditate, non sembravano ostacoli insormontabili per la squadra di Pioli che ha vissuto di continuità, lucidità e fame di vincere.
Derby
Ma vincere questo campionato non è stato semplice per i rossoneri, anzi, ci sono stati momenti in cui il titolo appariva lontanissimo come, ad esempio, quando a febbraio l’Inter era avanti di 7 punti. Fondamentale è stato, inutile dirlo, il successo in rimonta nel derby del 5 febbraio; la doppietta di Giroud ha tenuto aperto il torneo, ma soprattutto ha destabilizzato i nerazzurri, passati in pochi minuti dalla quasi certezza di avere il tricolore in pugno al pericolo di vederselo sfilare da sotto il naso, come poi, è effettivamente accaduto.
Tappe
Importantissimo, poi, anche l’1-0 ottenuto a Napoli il 6 marzo e sempre grazie a Giroud, dopo che il Milan aveva inopinatamente pareggiato contro Salernitana e Udinese. E che dire del 2-1 in casa della Lazio del 24 aprile, firmato in rimonta ancora da Giroud e dalla zampata di Tonali al 92′? Quel gol, a posteriori, sa tanto di rete scudetto perché appena 3 giorni dopo l’Inter andava a sbattere contro il Bologna, lasciando il Milan in testa e padrone del proprio destino. Infine, il 3-1 (ancora in rimonta) ottenuto a Verona l’8 maggio e che ha virtualmente consegnato lo scudetto alla squadra di Pioli che aveva a quel punto 4 punti da conquistare nelle ultime due giornate contro Atalanta e Sassuolo.
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