Analisi
Milan: anche i migliori hanno difetti
Il Milan di Salerno è stato brutto, indolente e superficiale, ha buttato via una vittoria sulla carta facile e alla portata degli uomini di Pioli e forse lo scudetto
Il Milan di Salerno è stato brutto, indolente e superficiale, ha buttato via una vittoria sulla carta facile e alla portata degli uomini di Pioli e forse lo scudetto, segno che la mentalità della squadra vincente è ancora lontana dall’essere acquisita. Un Milan scialbo ed opaco, come già altre volte si è visto in questa stagione, anche in partite alla fine vinte come quelle contro Verona e Bologna, iniziate male, riprese, sofferte e piene zeppe di errori che non si sono invece mai palesati in gare di cartello come contro Inter, Juventus e Roma, tutte affrontate col giusto temperamento.
Singoli
Contro la Salernitana, poi, ci si sono messi pure i singoli a sbagliare tutto e il contrario di tutto: ha cominciato Maignan (perfetto sin qui) uscendo a farfalle in occasione del primo gol dei campani, per non parlare di Leao che, rovesciata da urlo a inizio ripresa a parte, non ne ha azzeccata una neanche a pagarlo oro, o di Giroud che l’unico particolare degno di nota che ha mostrato è stato farsi ammonire per un fallaccio da terra. Anche Brahim Diaz è apparso più abulico che mai, infine ci si è messo pure capitan Romagnoli a fallire passaggi, lanci ed appoggi all’apparenza banalissimi.
Concentrazione
Difficile dire il perché di tanti errori ed affermare semplicemente che si sia trattato di una serata storta non è sufficiente a spiegare la sequela di orrori ammirati a Salerno. Anche chi ha fatto gol, del resto, come Messias e Rebic ha sbagliato tutto il resto, il brasiliano è calato e sparito alla distanza, il croato ha siglato una rete bellissima, frutto di rabbia e cattiveria, poi ha messo in mezzo due o tre palloni che neanche in un film di Dario Argento avrebbero fatto così paura. E il Milan, stando così le cose, di paura ne farà poca; forse il quarto posto è al sicuro, ma l’esperienza di un anno fa deve tenere tutti a Milanello con le orecchie ben drizzate.
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