Il Milan fa paura, cosa può essere decisivo per il titolo

MILANO – Il successo di Bergamo ha realmente impressionato tutti, a partire da Gian Piero Gasperini che solitamente quando perde pensa più a lagnarsi con arbitro, campo, calendario, infortuni, squalifiche e chi più ne ha più ne ha metta, anziché rendere merito agli avversari. Stavolta perfino lui si è inchinato sportivamente al Milan, riconoscendo di essere rimasto di stucco di fronte alla prestazione della squadra di Pioli che ha surclassato in tutto e per tutto l’Atalanta rimanendo in scia al Napoli e candidandosi come seria pretendente per lo scudetto.

Voglia

Il Milan ha fame ed è ormai maturo per gestire certi palcoscenici, il che non significa automaticamente vincere, ma iscriversi a pieno titolo nella corsa, come quando un pilota di motociclismo aggancia il traino dei primi e ci si mette in scia. Il vantaggio di Pioli è quello di conoscere il suo gruppo e di essere al timone della squadra da ormai due anni, caratteristica che non hanno né il Napoli, né l’Inter, né la Roma e nemmeno la Juventus, nonostante Allegri sia ormai di famiglia a Torino. E poi c’è quella voglia incredibile di riportare a Milanello un trofeo, una vittoria importante come faceva il vecchio Milan.

Particolari

Ma il campionato resta equilibratissimo e, nonostante le 7 vittorie su 7 del Napoli, non ha ancora un padrone assoluto. E così, decisivi potrebbero risultare alcuni fattori al momento indecifrabili. Gli organici, innanzitutto, perché avere rose lunghe può aiutare nella gestione delle formazioni e nel sopperire ad eventuali infortuni, altro aspetto fondamentale che potrebbe premiare chi avrà collezionato meno ko. Non meno importante, poi, l’andamento nelle coppe europee: come sempre, chi dovesse uscire prima soprattutto dalla Coppa dei Campioni, avrebbe sì la delusione dell’eliminazione, ma anche il vantaggio di poter gestire un lavoro settimanale sgravato da altri impegni.