Analisi
Caro biglietti: il Milan fa dietrofront, ma gli interrogativi restano
MILANO – La decisione del Milan di mettere in vendita i biglietti per le tre partite del girone di Coppa dei Campioni a prezzi alquanto esorbitanti aveva mandato su tutte le furie il popolo rossonero che aveva iniziato un tam tam social mediatico così grande e rumoroso da bussare con forza alle finestre di Casa Milan, al punto che l’amministratore delegato Ivan Gazidis ha fatto dietrofront, bloccando momentaneamente la vendita dei tagliandi ed assicurando che i costi verranno rivisti (e probabilmente abbassati) con annesse agevolazioni per chi è già entrato in possesso dei lussuosi biglietti.
Apprezzamenti
Una mossa che è stata applaudita dai tifosi rossoneri, nonché dall’ambiente del calcio in generale che ha apprezzato le parole e, in parte, le scuse di Gazidis. Non è da tutti, infatti, tornare sui propri passi, soprattutto per un club importante e blasonato come il Milan che punta moltissimo anche sulla comunicazione e che, di solito, quando decide non torna indietro, anzi, fortifica con carattere le scelte. Quanto fatto dal manager sudafricano, comunque, non è per nulla un segnale di debolezza, tutt’altro, è la dimostrazione che i tifosi, la gente comune, contano ancora qualcosa nel patinato mondo del calcio.
Perplessità
Ma se è vero che il Milan è stato bravo e coscienzioso a rivedere i suoi piani, ammettendo in sostanza di aver commesso un errore, c’è da capire perché la società avesse messo in vendita i biglietti a prezzi così alti. A qualcuno, effettivamente, è venuto in mente un pensiero piuttosto maligno: e se i rossoneri si fossero arresi già in partenza ad un girone proibitivo che comprende anche Liverpool, Atletico Madrid e Porto, cercando di approfittare il più possibile delle prime e finora uniche partite di Coppa Campioni da quasi 8 anni a questa parte?
Conclusioni
Perplessità che hanno fatto breccia in più di un tifoso milanista, preoccupato dal fatto che forse il Milan stesso consideri il passaggio del turno in Europa come una chimera o poco meno. Le spiegazioni, però, possono essere anche altre: la mancanza di introiti da biglietteria nell’ultimo anno e mezzo e le conseguenti perdite economiche causate dall’emergenza sanitaria, o magari la certezza che il richiamo della Coppa dei Campioni dopo tanti anni avrebbe comunque attratto il grande pubblico, o molto più semplicemente l’abbinamento prezzo alto-grande evento che coinvolge quasi tutte le manifestazioni culturali o sportive. Qualunque fosse la causa, è apprezzabile che il Milan e Gazidis ci abbiano ripensato, appoggiando la richiesta dei tifosi come pochi altri al mondo avrebbero fatto.
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