Analisi
Milan, ora chiudi il cerchio
MILANO – Il solito Milan formato casalingo gioca una gara scialba e contratta, condizionata dall’importanza del risultato, sbatte contro il muro di un Cagliari già salvo e rimette a serio rischio la qualificazione in Coppa dei Campioni che ora passa per l’ultima gara di Bergamo, di certo non la più semplice da affrontare. I rossoneri corrono il serio pericolo di vanificare una stagione al di sopra delle attese, ricca di sogni e speranze, ma nella quale il traguardo è ancora da tagliare e la sfida contro l’Atalanta presenta tante, tantissime insidie, nonostante i bergamaschi saranno già in vacanza.
Corsi e ricorsi
Milan-Cagliari ormai è il passato, Atalanta-Milan il futuro, immediato e prossimo della società milanista, chiamata ora al colpo grosso allo stadio Atleti Azzurri d’Italia, lo stesso da cui è partita la cavalcata di Pioli e della sua squadra, travolta il 22 dicembre 2019 per 5-0 proprio a Bergamo, un cappotto che ha svegliato proprietà, dirigenza e gruppo squadra, fino ad arrivare a contendere lo scudetto alla super Inter di Conte. Ecco, il Milan domenica potrà chiudere un cerchio, da Bergamo a Bergamo, dall’Atalanta all’Atalanta, lì dove si è toccato il fondo si può ritrovare il Paradiso.
Errori
A patto che, naturalmente, sia i calciatori che Pioli non commettano gli sbagli visti nell’apatica serata di San Siro contro il Cagliari. La squadra è apparsa confusa e rattrappita, quasi avesse paura di vincere la partita e guadagnarsi questo benedetto piazzamento in Coppa Campioni, ma anche il tecnico ci ha messo del suo sbagliando praticamente tutti i cambi: Meité non è servito come sempre a nulla e senza la qualità di Bennacer le idee si sono annebbiate ancor di più. L’ingresso di Mandzukic, poi, è stato troppo tardivo e l’assenza di una boa in attacco continua ad essere un pericoloso tallone d’Achille.
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