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Milan esagerato: 7 gol al Toro con vista Champions. Partita da fenomeni per quattro rossoneri
DONNARUMMA – Arriva dal fuoco amico la prima e unica minaccia per Gigio al 38’: l’errore grave in disimpegno di Calhanoglu libera Bremer che conclude a botta sicura, dimenticando però che la porta del Milan è difesa dal 99. Poi per Donnarumma è solo riposo e relax, relax e riposo. 7
CALABRIA – Il vero rammarico sarà di Mancini che ha preferito non convocarlo per gli Europei. Davide è sempre più efficace, dietro ma anche avanti. Sfortunatissimo al 36’, quando imbeccato meravigliosamente da Rebic infila il pallone alle spalle di Sirigu, ma il Var gli nega la gioia del gol per pochi centimetri. Poi tante piccole grandi cose. 7,5
KJAER – Si immola per contrastare Zaza a centrocampo e ci lascia una caviglia. Per fortuna il danese si riprende in fretta e porta a casa una partita senza alcun patema d’animo, specialmente grazie alla pochezza offensiva del Torino. 7
TOMORI – Sempre più sicuro, il blackout di qualche partita fa è ormai solo un brutto ricordo. Dopo la faticaccia dello Stadium, contro il Torino è una passeggiata di salute per tutti i difensori rossoneri. 7
HERNANDEZ – Da quanto tempo non si vedeva la rasoiata tagliente e precisa di Theo? Troppo, senza dubbio. Ci ha fatto aspettare tanto, ma alla fine ha sceltoun momento speciale per tornare al gol, portando in vantaggio il Milan dopo 20 minuti. Sull’onda dell’entusiasmo, dopo nemmeno 60 secondi pennella un cross morbido che Kessiè incorna costringendo Sirigu al grande intervento. Colpa dell’inizio folgorante, da quel momento la partita di Theo diventa una via crucis: prima una ginocchiata sotto il mento di Singo, poi un calcione da giallo di Linetty. Per fermare il mancino rossonero oggi serve però il bazooka e alla fine arriva anche la doppietta grazie all’ennesimo assist pregevole di Rebic. 8,5
KESSIÈ – Il rigore sbagliato allo Stadium qualche giorno fa non è stato digerito dal Presidente, per conferma andate a riguardare lo stacco imperiale con cui costringe Sirigu al miracolo al 21’ dopo un assist perfetto di Theo. Ha però subito l’occasione per rifarsi, sempre dal dischetto, e stavolta non sbaglia. E sono 11 gol in campionato. La partita sontuosa di Franck però nasconde ancora una chicca spettacolare: il pallone rubato al 50’ e servito come un cioccolatino solo da scartare a Brahim Diaz che timbra il triplo vantaggio. Dopo appena 3 minuti Rebic prova a ricambiare il favore, ma Kessiè mastica il pallone e lo trascina fuori dal campo. Resta comunque una partita impressionante per qualità e quantità. 8,5
BENNACER – Attento e giudizioso, fino a quando in chiusura di primo tempo non abbatte un giocatore granata meritando un giallo sacrosanto. Mister Pioli non rischia nulla e in avvio di ripresa lo richiama in panchina. 6,5
CASTILLEJO – Avrebbe sul sinistro il pallone giusto per chiudere i giochi già dopo 21 minuti, ma la conclusione in porta di Samu è tanto brutta quanto sfortunata ed infatti si stampa contro il palo. È però Castillejo a guadagnarsi il penalty che Kessiè trasforma per il doppio vantaggio del Milan. Mette lo zampino in tanti dei sette gol rossoneri meritando abbondantemente la lode. 7
BRAHIM DIAZ – Ancora una volta è il piccoletto spagnolo ad indirizzare il match costruendo dal nulla il gol del vantaggio rossonero. La sua partita è un concentrato di grandi giocate, ogni volta che la palla transita dai suoi piedini nasce qualcosa di importante per il Milan. Non ultimo il terzo gol rossonero, segnato dall’ex Real Madrid di giustezza, dopo una grande azione di Kessiè. Sfiora anche la doppietta al 56’, in maniera forse fortunata, quando incoccia la traversa con un pallone colpito non si sa bene con quale parte del corpo. Al 63’ Pioli lo richiama in panchina per un’ideale standing ovation, oltre alla necessità di preservare l’ormai imprescindibile Diaz per domenica sera contro il Cagliari. 8,5
CALHANOGLU – La prima occasione da gol per il Milan, provocata da uno strano rimpallo tra due difensori granata, nasce da una percussione centrale di Hakan fermata con le cattive in area. Anche il turco sembra aver ritrovato la forma migliore e dipinge calcio. Grave però la disattenzione, frutta di superficiale leggerezza, che mette Bremer in condizione di colpire solo davanti a Gigio, che per fortuna del Milan sventa. È comunque solo un momentaneo blackout e anche il 10 gioca un’ottima partita. Al 57’ sfiora il gol con una rasoiata che sbarba il palo alla destra di Sirigu. 7
REBIC – Protagonista assoluto di quasi tutti i gol del Milan. Prima sfodera il filtrante che mette Castillejo solo davanti alla porta, poi abbattuto da Lyanco con un nettissimo fallo da rigore. Poi la replica allo stesso modo al 36’, stavolta per Calabria, che però si fa pescare in leggero offside. In versione di uomo assist oggi Ante è letteralmente irresistibile, al 53’ si porta dietro l’intera difesa del Toro e serve un pallone al bacio per Kessiè a due metri dalla porta. Stavolta però il Presidente non ne approfitta. E ancora mette praticamente in porta Theo Hernandez con un assist morbido come una piuma. Quindi, dulcis in fundo, timbra il cartellino per ben tre volte, assistito sapientemente dai due neoentrati Krunic (2 volte) e Leao. Hattrick! 9
MEITÈ – Ritorno al passato, e probabilmente anche al prossimo futuro (se al termine del prestito il Milan non lo riscatterà) per Meitè a Torino. Superlativo in occasione del sesto gol milanista: ruba palla in anticipo, alza lo sguardo e serve Leao nello spazio con un esterno di 40 metri. Bravo anche lui. 7
KRUNIC – Entra al posto del man of the match e si rende protagonista della goleada rossonera con ben due assist al bacio per Rebic. 7,5
LEAO – Rinuncia a un gol praticamente fatto per concedere la gioia del gol al compagno di reparto Rebic. Una grande dimostrazione di altruismo. 6,5
DALOT – s.v.
MANDZUKIC – s.v.
PIOLI – Il condottiero rossonero ha ritrovato definitivamente i suoi ragazzi. La doppia trasferta torinese si conclude con numeri abbacinanti: due vittorie in 4 giorni, 10 gol fatti e 0 subiti. Il Milan anche all’Olimpico domina in lungo e in largo annichilendo in maniera imbarazzante i resti del Torino e alla fine, oltre ai 7 gol segnati, restano anche due pali e una valanga di gol sbagliati per un nonnulla. La Champions è sempre più vicina è il merito di mister Pioli è innegabile. 8
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