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Analisi

Milan-Celtic: Pioli fra conferme ed incertezze

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MILANO – Il Milan batte il Celtic, guadagna l’aritmetica qualificazione ai sedicesimi di finale della vecchia Coppa Uefa ed è ancora in corsa pure per il primo posto nel girone al termine di una partita che ha visto i rossoneri soccombere inizialmente e poi riprendere in mano la gara, acciuffare il pareggio in pochi minuti e affondare il colpo finale grazie al talento di Hauge e alla determinazione di una squadra coesa e sempre volenterosa di agguantare il risultato favorevole, qualsiasi sia la competizione o la difficoltà dell’incontro e qualsiasi formazione Pioli mandi in campo, anche quando manca il leader assoluto, ovvero Zlatan Ibrahimovic che dalla panchina ha annuito sotto lo zuccotto di lana e dietro la mascherina.

Note liete

Il tecnico rossonero può certamente guardare il bicchiere mezzo pieno perché contro gli scozzesi il Milan ha reagito con piglio e, pur considerando la modestia dell’avversario, ha dato l’impressione di controllare perfettamente la partita dopo il 2-2, aspettando il momento giusto per colpire e portarsi a casa i tre punti. Sugli scudi il già citato Hauge, autore di un gol eccezionale e di un assist geniale per il 4-2 di Brahim Diaz, e protagonista di una prestazione eccellente, risorsa importantissima per Pioli in una stagione lunga e complessa, ma in generale il Milan ha dato dimostrazione di un gruppo con voglia, entusiasmo ed attributi, elementi fondamentali per chi ha ambizioni di alto livello.

Correzioni

Però, ovviamente, non può passare inosservato l’inizio orribile dei rossoneri che nel primo quarto d’ora hanno incassato due reti commettendo errori individuali macroscopici e dando la sensazione di una squadra smarrita e disorientata. La reazione è stata, come detto, eccellente e probabilmente il Milan di uno o due anni fa al massimo avrebbe raggiunto il pareggio, ma va sottolineato anche che contro avversari migliori del Celtic forse la rimonta sarebbe stata più complicata, motivo per cui Pioli dovrà tenere altissima la concentrazione in ogni gara perché un inizio choc come quello di giovedì sera potrebbe non essere perdonato dalle vecchie volpi della serie A.

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