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Analisi

Furlani ha confermato: al Milan non è cambiato nulla

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Tempismo. Guarda caso, Giorgio Furlani, l’ineffabile ed invidiatissimo amministratore delegato del Milan, è tornato a parlare alla vigilia dell’apertura della campagna abbonamenti (tutti in fila, eh, non ci deludete) per gettare un’altra ottima manciata di fumo negli occhi dei citrulli che danno ancora credito ad una società che seppellisce la storia milanista di giorno in giorno. E, fra un balbettamento e l’altro, Furlani ha dimostrato ancora una volta che al Milan è cambiato tutto per non cambiare nulla, ha detto tutto e il suo contrario, ha sconfessato le sue stesse affermazioni, risultando perfino più divertente che irritante, il che è tutto dire.

Progetto

Spesso si confonde la parte sportiva con aspetti economici“, ha sibilato Furlani ad un certo punto. E’ stato lui stesso, insieme ai suoi scherani statunitensi, a parlare di “vittorie rischiose“, di contratti buoni che sono meglio di giocatori buoni, ed è stato sempre lui ad affermare che il Milan non aveva necessità di vendere, salvo poi cedere Reijnders un quarto d’ora dopo. Infatti il Milan non vende per necessità, vende per piacere, il puro piacere di incassare. E poi ancora: “I ricavi vengono reinvestiti sul mercato“. Ah sì, e da quando? No, perché ci stiamo ancora chiedendo cosa significhi a bilancio la voce “consulenze“.

Uomini

Ai pochi giornalisti presenti alla riunione (nessuno dei quali si è azzardato ad incalzare il dirigente con domande insidiose) sono state imbastite le solite banalità del tipo “non c’è bisogno di una rivoluzione sul mercato” (no, certo, c’è solo da rinforzare una squadra arrivata ottava e da rimpiazzare Theo Hernandez e Reijnders), per poi passare la parola ad Igli Tare che prima ha detto che il sostituto di Reijnders può essere Loftus Cheek, poi ha affermato testualmente: “Leao è un campione vero, è una pedina fondamentale per il nostro progetto ed ha tutto per diventare un campione vero“. Quindi è o non è un campione vero? Mistero.

Conclusioni

Che dire, in sostanza? Che Tare ed Allegri faranno il possibile in mezzo a paletti ed un progetto raffazzonato, districandosi fra acquisti che non superino i 20-25 milioni per il prezzo del cartellino e cessioni improvvise (se arrivano offerte congrue il Milan vende chiunque) e che probabilmente si eviterà il disastro dello scorso anno grazie alle loro competenze, ma che le ambizioni vere (cioè vincere) sono ancora lontanissime e sempre lo saranno fin quando il club verrà gestito da Furlani (che continua a comandare su tutto) e company. Intanto è iniziata la campagna abbonamenti e, amici cari, preparate bevande fresche e spuntini gustosi per la conta degli allocchi che sottoscriveranno le tessere. Ci sarà da ridere.

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