Analisi
Milan-Modric: affare o arma di distrazione di massa?

Fuoriclasse assoluto, Pallone d’Oro, tecnica eccezionale, visione di gioco, qualità che in pochi altri possiedono oggi nel calcio italiano, carisma, esperienza e mentalità vincente. Tutto questo è Luka Modric, 40 anni il prossimo settembre, mese in cui giocherà già da una ventina di giorni con la maglia del Milan dopo aver deliziato i tifosi del Real Madrid. L’acquisto del croato ricorda un po’ il ritorno di Zlatan Ibrahimovic nell’inverno del 2020 quando, come oggi, al Milan mancava praticamente tutto.
Vantaggi
Modric, per cui sia Tare che Allegri si sono esposti personalmente dialogando sia col calciatore e sia (nel caso del tecnico) con uno come Carlo Ancelotti che il centrocampista slavo lo conosce benissimo e che ha assicurato come il trequartista sia ancora integro e motivato anche se, ovviamente, con un’età ormai avanzatissima. Del resto, se Modric ne avesse fatto una questione di soldi, avrebbe ricalcato le orme dei vari Benzema, Cristiano Ronaldo e company, andandosene nei paesi arabi a sedersi su una montagna di bigliettoni come zio Paperone e non a Milano a prendere 4 milioni per un anno.
Rischi
Il croato ha voglia di una sfida intrigante ed il vantaggio di avere a disposizione una partita a settimana e, dunque, di potersi gestire fisicamente. Il colpo, insomma, ci può stare, purché non sia (solo) mediatico ed affaristico (magliette ed abbonamenti venduti) e purché non sia il tipico specchietto per le allodole. Se fosse Modric il sostituto di Reijnders (a proposito, ma Furlani non aveva dichiarato che il Milan non aveva bisogno di vendere nessuno?), ad esempio, la rosa milanista rimarrebbe fortemente incompleta e se fosse Modric il fumo da gettare negli occhi dei tifosi per nascondere una campagna acquisti dai toni bassi, allora il compito di Allegri sarebbe ancora più duro.
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