Analisi
Milan: Conceiçao è ambizioso, il club ha altre idee
E’ triste, davvero triste, oggi per i tifosi milanisti leggere le notizie che riguardano la loro squadra del cuore. E se i risultati sono scadenti, anche se in leggero miglioramento rispetto ad inizio stagione, il calciomercato invernale è più deprimente che mai: al Milan serve un centravanti (uno vero, non Morata che tutto fa tranne che la punta), un ricambio per Fofana ed un terzino destro (di due in rosa ne fanno forse mezzo). Sergio Conceiçao sta provando a dialogare con la società, ma il risultato è stato un fortissimo alterco fra le parti, col tecnico che sta iniziando a capire con chi è costretto ad avere a che fare.
Discordia
Tutto nasce dall’offerta della Juventus per Fikayo Tomori: l’inglese piace ai bianconeri che offrono un prestito con riscatto in estate a 25 milioni, proposta che ha fatto brillare gli occhi al club rossonero che quando sente profumo di soldi non guarda in faccia nessuno. Conceiçao si è fermamente opposto all’eventuale cessione del difensore, considerato centrale nel suo scacchiere tattico e, soprattutto, non valutando corretta (e ci mancherebbe) la mossa di andare a rinforzare una diretta concorrente laddove ne abbia bisogno. Nello sport si deve essere cinici, se ambiziosi.
Ambizioni
E il punto è proprio questo: il Milan, ormai, ragiona come una provinciale, ovvero, meglio i soldi che i risultati sportivi, meglio i bilanci che i trofei, meglio risparmiare che vincere. La logica è quella già utilizzata per Tonali: come si fa a dire di no ad una simile offerta? La risposta sarebbe: si dice no. E invece la società rossonera fa la Cremonese degli anni ottanta o il Torino attuale che vende Bellanova l’ultimo giorno di mercato solo perché è arrivata la proposta importante. Conceiçao punta i piedi, ma a giugno farebbe bene ad accasarsi altrove se le sue sono ambizioni vincenti.
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