Pagelle
Milan brutto ma buono…e fortunato. E ora derby per la Supercoppa
I rossoneri, inguardabili per oltre 45 minuti, ribaltano il match in 5 minuti con un rigore e un autogol. Bene gli americani, male tre rossoneri.
MAIGNAN – Infilato da Yildiz alla prima conclusione verso la sua porta dopo il buco clamoroso di Theo. Decisivo per il pareggio milanista: il lancio chilometrico di Mike pesca Hernandez tutto solo, il mancino perde palla ma ci pensa Pulisic e farsi abbattere e impattare dal dischetto. 6
EMERSON ROYAL – Semplicemente inadeguato, tanto da rievocare la canzoncina che i tifosi del Tottenham gli dedicavano a Londra. Emblematica la giocata in avvio di ripresa: lanciato nello spazio tutto solo, incespica goffamente sul pallone facendosi recuperare almeno 3 metri di vantaggio e sciupando una buona opportunità. Alla fine non è nemmeno malaccio, esce nel finale perché ammonito. 5,5
TOMORI – Ripescato da Conceicao dopo che Fonseca l’aveva chiuso negli spogliatoi di Milanello, fa la sua bella figura contro la squadra che sta facendo carte false per averlo. 6
THIAW – Copre bene al 10’ su Vlahovic lanciato solo a rete, anche se in leggerissimo fuorigioco. Poi, tiene a bada il serbo con relativa tranquillità, complice anche un atteggiamento bianconero non proprio offensivo. 6,5
THEO HERNANDEZ – Innesca, dopo una bella cavalcata, Jimenez al 18’ con un filtrante interessante, ma dopo 120 secondi si fa perforare da Yildiz che lo sorprende alle spalle e infila Maignan. Ma il peggio per il francese deve arrivare: al 55’ gli carambola sul piede una palla docile docile da spedire in rete a due metri dalla porta, ma l’inguardabile Hernandez degli ultimi mesi spedisce la palla in Kuwait. Rinfrancato dall’atteggiamento più spregiudicato del Milan nella ripresa, ritrova serenità e spinta nel finale, contribuendo anche all’azione del pareggio milanista. 5
BENNACER – Non gioca titolare da agosto e si vede: l’impegno si vede, ma anche l’approssimazione nella gestione di alcuni palloni. Conceicao lo richiama spesso invitandolo a mantenere la posizione, perché oltre alla desuetudine alla partita c’è anche la novità tattica di questo centrocampo a 3. A completare una serata difficile, anche una scarpata in faccia – fortuita – rimediata da Koopmeiner. Esce a inizio ripresa. 4,5
FOFANA – Tenta una percussione centrale e solitaria al 4’ ma viene stoppato dalla fanteria juventina. Ci riprova allo scadere del primo tempo con un destro a giro che però sfila sul fondo. Lotta con furore, ma senza la brillantezza delle ultime prestazioni. 6
REIJNDERS – Un paio di straordinari recuperi difensivi da quello che è a tutti gli effetti il miglior realizzatore del Milan. Ma stasera Tiji, confinato spesso sulla fascia sinistra, fatica a trovare spazi. Al 65’ ci prova con un bel destro tagliente che però Di Gregorio neutralizza con tranquillità. 6
PULISIC – Recuperato all’ultimo minuto e gettato nella mischia non al 100% della condizione. Forse nemmeno al 50%. E si vede. Paradossalmente riacquista un po’ di confidenza con la partita nella ripresa, quando la stanchezza dovrebbe prevalere. Al 65’ si libera bene e serve Reijnders che impegna Di Gregorio, quindi recupera una palla sporca e riesce a rimediare un rigore per un fallo di Locatelli tanto ingenuo quanto inutile. E dal dischetto, ringhiando nei confronti di Theo Hernandez e Abraham, pareggia il match al 70’. Commovente per l’impegno e la dedizione, chiudendo con il più alto numero di chilometri percorsi tra i rossoneri. 7,5
MORATA – Uno dei tantissimi problemi del Milan: non solo non segna, ma non tira mai in porta, non aiuta la squadra a salire, non tiene un pallone…insomma totalmente ininfluente. Finalmente fa una bella giocata al 73’, salta bene McKennie, ma ancora una volta la cattiveria sotto porta non è da bomber vero. Esce nel finale quando Conceicao vuole difendere il risultato. 5
JIMENEZ – Va subito a ringhiare sulle caviglie di Savona, a marcare la netta differenza con Leao. Ma rispetto a Rafa ha anche tutt’altro spessore offensivo e infatti fatica a reggere botta, anche nei contrasti. Per conferma guardare come viene rimbalzato dai difensori della Juve quando Reijnders lo lancia in profondità al 58’. Subito dopo esce per far spazio al doppio centravanti. 6
dal 52’ MUSAH – Un altro reduce da un infortunio, richiamato alle armi in fretta e furia per i tanti problemi del Milan. Ed è decisivo con quel cross radente al 75’ che Gatti decide di spedire nella sua porta alle spalle di De Gregorio in libera uscita. 6,5
dal 60’ ABRAHAM – Riesce a dare sostanza e anche a spingere con efficacia le ripartenze rossonere. 6,5
dal 82’ GABBIA – Entra e salva un gol al 95’, buon motivo per meritare un bel voto in pagella. 7
dal 82’ TERRACCIANO – s.v.
CONCEICAO – La prima decisione del neo tecnico rossonero mira a riportare la chiesa al centro del villaggio e la fascia di capitano al braccio dell’unico vero leader di questa squadra, Mike Maignan. Peccato che i suoi urlacci non servano a svegliare Theo, ancora una volta dormiente in occasione del vantaggio milanista. Conceicao chiede alla sua squadra di pressare altissimo, ma la Juve riesce puntualmente a evitare la pressione rossonera, creando ripartenza devastanti. Rispetto al suo predecessore però ha dalla sua la dea bendata: l’uno-due rigore e autogol in 5 minuti vale una finale-derby con l’Inter e una ventata di entusiasmo preziosa per il futuro del club. 7
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