Analisi
Solite luci e ombre nel Milan di Bratislava
Il Milan vince la terza partita consecutiva nell’orrida e pasticciata nuova edizione della Coppa Campioni, battendo anche lo Slovan Bratislava. Per carità, nulla di importante viste le ambizioni europee dei rossoneri che sono pari allo zero, ma partita utile per capire a che punto sia la strada della squadra di Fonseca. Ebbene, anche in Slovacchia il Milan ha dato il meglio e il peggio di sé, alternando buone giocate a dormite imbarazzanti, i soliti pregi e difetti di una compagine che, complice un allenatore in totale confusione, da qui a maggio non cambierà in nulla.
Altalena
Il Milan è questo e questo resterà, almeno fin quando ci sarà Fonseca, questa dirigenza e questa proprietà. Inconcepibile incassare in contropiede il gol dell’1-1 dello Slovan appena 2 minuti dopo essere passati in vantaggio, ennesima dimostrazione che il tecnico portoghese non ha migliorato nulla rispetto all’ultimo Pioli. I rossoneri, quando i singoli sono in palla, sono pericolosi, a tratti devastanti in attacco, ma fragili in difesa, poco robusti a centrocampo (Kessie e Tonali quanto mancate!) e senza una chiara idea di gioco. Ma al club sta bene così e ai tifosi pure visto che San Siro è sempre tristemente pieno.
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