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Milan-Juventus spot…per il basket. Tra i rossoneri si salvano solo in due
Partita oscena e portieri senza voto. Colpa anche delle tattiche troppo rinunciatarie dei due allenatori, ma se Thiago Motta ha l’attenuante di essere venuto a Milano senza attaccanti, l’allenatore rossonero è di nuovo spalle al muro.
MAIGNAN – Un paio di telefonate di Thuram e Yildiz non lo solleticano nemmeno. 6
EMERSON ROYAL – È sconcertante l’impalpabilità difensiva del brasiliano. Yildiz lo salta con eccessiva semplicità e il terzino rossonero sembra del tutto incapace di contrastarlo come si converrebbe. Al 66’ fa addirittura tenerezza nel tentativo di fermare il turco: risultato fallo e punizione dal limite per la Juve molto pericolosa. Poi si concede pure qualche colpo di tacco (perdendo palla) scatenando i fischi di San Siro. In una sola parola: imbarazzante. 4
GABBIA – Ritrova il posto da titolare nel cuore della difesa rossonera e ha il delicato compito di trovare nuovo feeling con Thiaw, con cui non ha mai giocato. Il Milan rischia praticamente zero, grazie anche alla pochezza offensiva bianconera. Esce nel finale per un problemino fisico. 6
THIAW – Tocca palla solo per gingillarsi con i suoi compagni di squadra in una narcotizzante costruzione dal basso, la versione più mortificante del tiki-taka. Al 50’ però si esibisce in un salvataggio miracoloso su Cambiaso lanciato a rete. 6,5
THEO HERNANDEZ – Tiene a bada con relativa serenità Conceicao, ma è assente ingiustificato nella metà campo avversaria. 5,5
FOFANA – Alza il volume del suo football a inizio ripresa con una rincorsa e scippo del pallone ai danni di Yildiz lanciato a rete. Anche il francese però si rende protagonista di una sciocca protesta e relativo giallo dopo il tentativo di simulazione di Leao al 69’. 5,5
REIJNDERS – Anche lui, l’uomo di maggior talento della mediana milanista, contribuisce a rendere la manovra rossonera lenta e involuta. Al 64’ ha l’opportunità di far male su punizione dal limite, ma la conclusione è uno scaldabagno violento che finisce al terzo anello. 5
MUSAH – Fonseca rianima la fascia destra che aveva ben impressionato a Madrid, ma è proprio da quella zona che arriva la prima occasione importante per la Juve con Cambiaso e Conceicao dopo pochi minuti di gioco. Non trova mai uno spunto di rilievo, malgrado il consueto impegno e la corsa costante. 5
LOFTUS-CHEEK – Un paio di ripiegamenti difensivi efficaci su Cambiaso, si vede poco però in avanti. Quando lo fa, cerca di sfruttare la sua straripante fisicità, ma senza grandi successi. 5
LEAO – Scarabocchia in avvio un paio di passaggi semplici, innescando rischiose ripartenze bianconere. Sembra aver preso la stessa pessima abitudine dell’amico Theo, ovvero protestare troppo: e quindi, dopo un fallo subito ad opera di Conceicao, il giallo lo prende Rafa. Al 55’ ha sul piede la palla per mandare in porta Reijnders, ma il filtrante è timido e impreciso. Al 69’ è bravo a creare un’occasione dal nulla, ma poi è contrastato in maniera pulita da Savona e finisce per lamentarsi per un rigore che non esiste. Passo indietro evidente rispetto alle ultime incoraggianti prestazioni. 4,5
MORATA – Sale spesso e volentieri, su espressa richiesta di Fonseca, a legare il gioco. Il problema è che non è sempre precisissimo negli appoggi, oltre al fatto che uscendo lui, l’area di rigore avversaria resta desolatamente sguarnita. Non esagero dicendo che è il miglior aggressore rossonero sui portatori di palla della Juve. Se fosse un mediano incontrista sarebbe da 10, peccato che Alvaro è il centravanti rossonero e da lui ci si aspetterebbero anche i gol. 6
dal 70’ PULISIC – Entra e la scarica di adrenalina che porta alla squadra è palpabile, però non trova sponde affidabili nei suoi depressi compagni di squadra. 5,5
dal 83’ CHUKWUEZE – Nei pochi minuti in campo tocca una decina di palloni e ne sbaglia 20. Entrare con questo mood è il modo migliore per non vedere più il campo per 6 mesi. 5
dal 61’ CALABRIA – Tenta disperatamente una connection con Chukwueze, ma il nigeriano non ne azzecca una. 6
dal 61’ PAVLOVIC – s.v.
FONSECA – In conferenza stampa gli chiedono per l’ennesima volta dell’opportunità di schierare 3 centrocampisti, anzichè 2. Lui rilancia e ne piazza ben 4 davanti alla difesa, lasciando Rafa e Morata a infastidire la porta juventina. Il primo tiro in porta del Milan, una zuccata di Morata fuori di molto al minuto 37, è la fotografia impietosa dell’inconsistenza offensiva dei rossoneri. Nella ripresa cambia ben poco e la partita si rivela una delle più grosse oscenità calcistiche viste negli ultimi anni a San Siro. Di sicuro colpa anche delle tattiche troppo rinunciatarie dei due allenatori, ma se Thiago Motta ha l’attenuante di essere venuto a Milano senza attaccanti, l’allenatore rossonero ha parecchio da spiegare, soprattutto perché lo scudetto è andato e anche un posto in Champions League si complica. L’umiliazione più grande però per mister Fonseca è essere costretto a vestirsi come Fonzie. 4
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