Analisi
Il bilancio del Milan nel primo quarto di stagione
Il primo quarto di stagione è ormai alle spalle e la sosta di campionato per gli impegni delle nazionali ci permette di trarre un primo bilancio dell’annata milanista, sin qui abbastanza strambo. I rossoneri, dopo la cervellotica scelta estiva di affidare la panchina all’uomo medio Paulo Fonseca, si ritrovano in un’anonima posizione di classifica in campionato ed in corsa per la qualificazione nella nuova assurda Coppa dei Campioni, rilanciati dal doppio successo contro Bruges e Real Madrid che ha consentito al Milan di rimontare posizioni.
Cosa funziona
Proprio la strabiliante vittoria del Bernabeu è stato il maggior acuto di una squadra ancora indecifrabile, assieme al 2-1 nel derby contro l’Inter che ha permesso al Milan di rivincere la stracittadina dopo due anni di sconfitte. Due gare giocate alla grande e che hanno mostrato il potenziale offensivo dei rossoneri, oltre ad una solidità difensiva possibile quando tutti gli interpreti sono concentrati, motivati e disposti bene in campo da un allenatore che, evidentemente, qualità ne ha ma che sembra esprimerle con il contagocce, esattamente come la sua squadra.
Cosa non funziona
Il punto, però, è che il Milan manca di continuità, alterna prestazioni eccellenti come quella di Madrid a gare incomprensibili come quella di tre giorni dopo a Cagliari dove i rossoneri sono stati surclassati ovunque dai sardi. E poi il gioco: se è vero che Fonseca è stato assunto per dominare le partite, beh, ad oggi quasi mai si è visto ciò; il Milan gioca esattamente come quello di Pioli, non segna di più e non subisce di meno, anzi, nelle giornate no continua ad essere un colabrodo in difesa. Del gioco promesso dal tecnico c’è poco e niente, alcune gare (Monza, Cagliari, Parma) sono state, anzi, inguardabili.
Cosa c’è da fare
Fonseca dovrà mettere mano allo scacchiere tattico della sua squadra ma, soprattutto, alla natura del suo gioco perché ad oggi il Milan è un ibrido che non sa né di carne e né di pesce, lo stesso allenatore sembra confuso, i rossoneri sembrano migliorare per poi recedere tutto d’un colpo. Va data continuità di prestazioni alla difesa, mai realmente blindata, e trovare più gol dagli attaccanti perché Morata segna una volta ogni tanto, Leao non è un bomber, Abraham e Chukwueze non titolari fissi, il solo Pulisic non può garantire marcature ogni settimana. Il tempo stringe, il quarto posto si allontana. Auguri.
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