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Analisi

Ecco come Cardinale è riuscito a rovinare anche l’euforia da derby

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La magica notte del derby sembrava aver riportato un po’ di sereno in casa milanista dopo l’avvio di stagione da incubo. Paulo Fonseca aveva finalmente avuto l’idea tattica giusta, i giocatori erano riusciti ad imbrigliare l’Inter meritando un successo che nella stracittadina mancava da due anni esatti. Ma ecco che a smorzare l’euforia generale arrivano le parole di Gerry Cardinale, proprietario del club rossonero, non per complimentarsi con la squadra per aver vinto il derby, bensì per pontificare su quanto faccia schifo vincere qualcosa.

Visioni

Cardinale è apparso risentito, ha detto che in Italia i tifosi pensano solo a vincere e che lui non parlerà più sin quando non sarà arrivata la prima vittoria, il primo trofeo. E’ sembrato come contrariato, come se lui fosse il genio e quegli smidollati dei tifosi semplice gente ignorante che bada solo ai beni materiali. Eh no, lui ha un’idea molto più importante delle mere vittorie, anche se, naturalmente, non è dato sapere di cosa si tratti. E’ lecito domandarsi, però, da italiani superficiali, cosa possa esserci di più importante e prestigioso per una società sportiva rispetto ai successi.

Partnership

Ma non è finita qui, anzi, forse ora viene il meglio: Cardinale, qualora ci fossero ancora dubbi, ha confermato che il Milan non spenderà mai cifre colossali sul calciomercato (figuriamoci, ricordate sempre il motto “risparmiare è l’unica cosa che conta“) ed ha addirittura avanzato l’idea di proporre un’alleanza con gli altri club della serie A, una sorta di patto per essere tutti uguali, proporre anche agli altri i virtuosismi da discount che tanto piacciono anche alla triade Ibra-Furlani-Moncada. Vincere il derby è stato bellissimo, ma la mazzata di Cardinale sulla poca ambizione del club getta altre nubi fosche sul futuro del Milan.

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